Home » L’opinione: un mondo di apparenze
Photocredit web
L'opinione

L’opinione: un mondo di apparenze

Stavo pensando che per molto tempo l’Italia ha vissuto in un mondo di «apparenze». Gli operai vivevano la loro «ricchezza» non in base allo stipendio, basso, che avevano ma grazie alle cambiali (chi se le ricorda?) negli anni 60, 70 e anche 80 e ai prestiti con le finanziarie, negli anni successivi: auto di grossa cilindrata, televisori ultimo grido, mobili, cucine equipaggiate, ecc.  Ma questo accade ancor oggi perché non c’è miglior modo di renderti ‘’schiavo’’ che obbligarti a vivere di prestiti (del resto le grandi strutture finanziarie mondiali fanno la stessa cosa con gli Stati).

Così abbiamo vissuto e viviamo una vita anestetizzata da un falso senso di pace e armonia propagato dai media, dove i politici, con parole piacevoli, dicevano allora e dicono ancor oggi ciò che la gente voleva e vuole sentire (ricordate la massima  del versetto 81  della «Satira X» del poeta satirico latino Juvinales « Panem et circenses » , pane e giochi e possiamo aggiungerci oggi gossip e il popolo è contento), mentre, nello spegnere le luci, «cospiravano» contro questo stesso popolo e «rubavano». Cospiravano e rubavano prima, cospirano e rubano ancor oggi?

Questo mondo ha allontanato gli italiani e i loro valori dalle decisioni politiche del paese, ha permesso di fiorire sul nostro suolo uno dei più grandi schemi di corruzione del pianeta e ci ha portato a raggiungere livelli di violenza simili alle nazioni in guerra civile. L’Italia è l’unico paese al mondo in cui il profitto del crimine è portato nel PIL per misurare il suo «benessere». Questo perché ormai, in Italia, il «male» è facilmente confuso con il «bene». Allora il vantaggio finisce per essere di chi finge di più e il «popolo sovrano» si adatta all’establishment.

So che il modo in cui mi esprimo questa sera sull’Italia e sugli italiani potrebbe non piacere. Purtroppo lo sono anch’io e lo cantava anche Giorgio Gaber. Ma sono nato e morirò italiano. Avrei potuto avere altre nazionalità acquisite, ma non le ho prese. Continuerò a scrivere, a dire la mia opinione e, a volte, anche le mie verità, forse….anzi senza il forse …scomode per molti. Ma la verità dura sarà sempre meglio della bugia affabile, quelle che quotidianamente ci propinano e che volentieri accettiamo. Questo fin tanto che la realtà si sovrappone alle apparenze. Ma la fine di questo percorso di «benessere» in quest’Italia sarà la completa tirannia.

Del resto abbiamo cominciato ad avvinarcisi da anni, a piccoli passi. Un’azione autoritaria non viene mai chiamata così dal suo autore. Al contrario, lei sembra combattere presunte minacce per essere legittimata. Così gli abusi possono essere commessi con il pretesto di affrontare gli abusi. Questo è il male delle apparenze, favoriscono i veri tiranni e noi, popolo sovrano, inconsciamente certuni e attivi altri, ne siamo complici. Non avete forse notato che tutti coloro (filosofi, intellettuali e persino ‘’capitani dell’industria’’) che non sono d’accordo con ‘’l’opinione dominante’’ sono stati banditi dalle reti televisive pubbliche e private e dalla maggior parte delle testate giornalistiche?

Marco Affatigato

Riguardo l'autore

Marco Affatigato

nato il 14 luglio 1956, è uno scrittore e filosofo laureato in Filosofia - Scienze Umane e Esoteriche presso l'Università Marsilio Ficino. È membro di Reporter Sans Frontières, un'organizzazione internazionale che difende la libertà di stampa.

Nel 1980 la rivista «l’Uomo Qualunque» ha pubblicato suoi interventi come articolista. Negli ultimi anni, ha collaborato regolarmente con la rivista online «Storia Verità» (www.storiaverita.org) dal 2020 al 2023.