Nella corso della serata di ieri, 31 dicembre, Gianni Alemanno è stato trasferito al carcere di Rebibbia. L’arresto e la conseguente revoca della messa in prova ai servizi sociali, secondo notizie pervenute, è stato disposto d’urgenza dal Tribunale di sorveglianza di Roma e ieri sera Alemanno è stato condotto in carcere. Il provvedimento riguarderebbe delle presunte trasgressioni nello svolgimento della pena alternativa.
Gianni Alemanno, da anni ormai ex Sindaco di Roma, è ancora attivo nella politica con il Movimento Indipendenza, sta sostenendo posizioni politiche che vanno dall’opposizione alla guerra in Ucraina e al conflitto in Medio Oriente, fino alla denuncia del liberismo e alla proposta di un’uscita dell’Italia dall’Unione Europea.
Massimo Arlechino, Presidente del Movimento Indipendenza, è intervenuto con una nota stampa affermando: “Non intendiamo entrare nel merito delle accuse, che spetterà agli avvocati valutare. Tuttavia, non possiamo ignorare le tempistiche e le modalità di un provvedimento che lascia perplessi. Sorge il dubbio di un mancato rispetto dei principi di adeguatezza e proporzionalità nel disporre tout court la sospensione della misura alternativa e l’allocazione in carcere, senza un’ammonizione preventiva e una diffida al rispetto della misura o, tutt’al più l’applicazione della detenzione domiciliare, in attesa del pronunciamento in esito allo svolgimento della Camera di Consiglio del Tribunale di sorveglianza. In un Paese dove spacciatori, rapinatori e criminali di ogni genere spesso godono di misure più leggere come l’obbligo di firma o i domiciliari, si decide di far trascorrere l’ultimo dell’anno in carcere a una persona che non rappresenta certo un pericolo sociale, non è a rischio di fuga o di reiterazione del reato.
Questo provvedimento è arrivato in un momento in cui le attività giudiziarie sono ferme, gli avvocati meno disponibili e l’opinione pubblica è distratta dalle festività. Ci sia consentito manifestare il dubbio che ci troviamo di fronte a una giustizia applicata in modo quantomeno sproporzionato se non arbitrario”.
Il Presidente del Movimento Indipendenza ha poi aggiunto: “Conosciamo bene Alemanno. La sua forza e la sua determinazione lo aiuteranno a superare anche questa ennesima prova. Tuttavia, non possiamo non vedere in questo caso un segnale più ampio: quello di una Nazione in cui la libertà è sempre più negata e le voci fuori dal coro sistematicamente represse”.
Gianni Alemanno, figura controversa ma determinata, è noto per le sue posizioni politiche fuori dal coro, spesso in aperto contrasto con il mainstream. Con il Movimento Indipendenza, ha sostenuto idee radicali su temi di grande attualità: dall’opposizione alla guerra in Ucraina e al conflitto in Medio Oriente, fino alla denuncia del liberismo e alla proposta di un’uscita dell’Italia dall’Unione Europea. Questi temi lo hanno reso una figura politica scomoda, capace di attrarre l’attenzione e il sostegno di chi vede nell’attuale sistema politico ed economico un modello in declino.
Non sorprende, quindi, che il rigore con cui è stato trattato possa apparire come una conseguenza indiretta della sua attività politica, piuttosto che una semplice applicazione delle norme.
Gianni Alemanno, con il coraggio che lo ha sempre distinto, con il Movimento Indipendenza, ha sempre sostenuto posizioni contro il mainstream su temi cruciali come la guerra in Ucraina, il conflitto in Medio Oriente, l’uscita dell’Italia dalla UE e la denuncia delle storture di un liberismo ormai al tramonto. Questi temi lo rendono indubbiamente una figura politica scomoda, ancor più perché rappresentano un faro per chi crede in un’alternativa a un sistema in declino.
La sua opposizione alle guerre, al nichilismo di questa fase storica e alla perdita di sovranità nazionale, unita alla sua visione di una società più giusta e libera, lo hanno sempre portato a lottare con coraggio e senza compromessi. Non ci fermeremo. Saremo al suo fianco, oggi come ieri, con orgoglio e determinazione”.