Una polemica che scalda l’Epifania, presentata inizialmente da Bloomberg e ripresa da politici italiani: Starlink utilizzato dal Governo italiano con la sottoscrizione di un contratto da 1,5 miliardi di dollari, volto all’implementazione del sistema Starlink per scopi legati alla sicurezza e alle telecomunicazioni.
Diverse figure di spicco dell’opposizione hanno commentato con toni critici. Matteo Renzi ha dichiarato che un simile accordo, qualora esistesse, violerebbe le leggi italiane, non essendo stato indetto alcun bando pubblico e sottolineando l’assenza di trasparenza. “Capisco che è il 6 gennaio, capisco che adesso la Meloni tifa Trump, capisco che Musk è un genio (pericoloso ma genio). Capisco. Ma ricordo che in Italia esistono ancora delle leggi e che nessuno ha abolito il Parlamento. Il Governo non può dare un miliardo e mezzo a un privato senza gara o comunque evidenza pubblica. Mi aspetto la smentita di Palazzo Chigi nei prossimi minuti. Se non arriva chiederemo formalmente che Giorgia Meloni venga in Parlamento a riferire su questo accordo che, come descritto, viola le leggi italiane”, ha affermato Matteo Renzi.
Anche Giuseppe Conte si è espresso duramente, definendo inaccettabile l’idea di mettere la sicurezza nazionale nelle mani di un’azienda privata senza un’adeguata analisi e trasparenza. “”I ‘patrioti’ – ha affermato Conte – al Governo stanno mettendo la nostra sicurezza nazionale nelle mani di Musk alla modica cifra di 1,5 miliardi pubblici? Alla Presidente Meloni e a tutto il Governo chiediamo immediata trasparenza di fronte al Parlamento sulle insistenti indiscrezioni di stampa di queste ore.
Si tratta di questioni della massima rilevanza: tutela delle nostre aziende, protezione dei dati personali, della privacy, della identità personale, cybersicurezza. E tante altre questioni che coinvolgono direttamente la qualità dei nostri processi democratici”.
Alessia Morani ha rincarato la dose, criticando la presunta scelta del Governo Meloni di affidare questioni cruciali come la sicurezza nazionale a Elon Musk, descritto come un personaggio “stravagante”. Inoltre, ha sollevato dubbi sull’impiego di ingenti risorse pubbliche per operazioni non prioritarie, mentre settori come la sanità pubblica rimangono sottofinanziati.
In risposta al clamore mediatico e politico, Palazzo Chigi ha emesso una nota di smentita. La Presidenza del Consiglio ha dichiarato che non è stato firmato alcun contratto né raggiunto alcun accordo con SpaceX. Le interlocuzioni con l’azienda, qualora esistenti, rientrano in normali approfondimenti tecnici su questioni di cybersicurezza e comunicazioni crittografate, senza alcun impegno finanziario o decisione operativa.
“La stessa Presidenza del Consiglio – si legge nella nota – smentisce ancora più categoricamente, considerandola semplicemente ridicola, la notizia che il tema di SpaceX sia stato trattato durante l’incontro con il Presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump.”
Cosa è comunque Starlink? Fondamentalmente è un progetto che propone di fornire in tutto il Mondo, tramite appositi satelliti, un sistema internet satellitare ad alta velocità e bassa latenza. Il sistema si basa su una costellazione di migliaia di satelliti in orbita terrestre bassa (LEO, Low Earth Orbit), progettati per garantire una connessione a Internet anche in aree remote o difficilmente raggiungibili dalle infrastrutture tradizionali.
La possibile utilizzazione da parte del Governo italiano del sistema Starlink per le comunicazioni può andare, per esempio, in contrasto con IRIS², acronimo di Infrastructure for Resilience, Interconnectivity and Security by Satellite, il quale è un ambizioso progetto dell’Unione Europea, realizzato per non utilizzare più fornitori non europei nel settore delle comunicazioni satellitari, volto a sviluppare una costellazione satellitare multi-orbita per fornire servizi di comunicazione sicuri e resilienti a livello globale. Questo sistema rappresenta il terzo pilastro strategico dell’UE nel settore spaziale, affiancandosi ai programmi Galileo e Copernicus.