Cosa ha detto Giorgia Meloni di preciso relativamente al Reddito di Cittadinanza e ai sussidi: “Vogliamo mantenere e, laddove possibile, aumentare il doveroso sostegno economico per i soggetti effettivamente fragili non in condizioni di lavorare: penso ai pensionati in difficoltà, agli invalidi a cui va aumentato in ogni modo il grado di tutela, e anche a chi privo di reddito ha figli minori di cui farsi carico. A loro non sarà negato il doveroso aiuto dello Stato” ha dichiarato la presidente del Consiglio. “Ma per gli altri, per chi è in grado di lavorare, la soluzione non può essere il reddito di cittadinanza, ma il lavoro, la formazione e l’accompagnamento al lavoro, anche sfruttando appieno le risorse e le possibilità messe a disposizione dal Fondo sociale europeo” ha aggiunto. “Per come è stato pensato e realizzato, il Reddito di cittadinanza ha rappresentato una sconfitta per chi era in grado di fare la sua parte per l’Italia, oltre che per se stesso e per la sua famiglia” ha concluso Giorgia Meloni.
In risposta a questa frase è partita una solfa che speriamo non dover sentire mai più, retaggio del vecchio scalcinato governo da dimenticare. Anche per queste scene pietose.
Al contrario il Discorso alla Camera di Giorgia Meloni è stato ricco di spunti, molto apprezzato e molto bello. Il Governo Meloni incassa la fiducia con 235 sì. Il discorso di Giorgia Meloni è stato interrotto da 70 applausi ed è terminato in ovazione. “Giorgia, Giorgia”.
Un discorso di chi ha i piedi per terra e sa fare politica senza perdersi in sciocchezze, con i fatti e con le idee.
Importanti le posizioni chiare sul conflitto in Ucraina, laddove Meloni ha ribadito che non si barattano le spese energetiche con la sovranità di una nazione. In questo modo chiudendo una serie di polemiche.
Meloni ha citato le donne che la hanno preceduta in Parlamento e fuori dalla politica, come esempi di persone che hanno saputo infrangere il tetto di cristallo. Samantha Cristoforetti, Nilde Iotti, Cristina Trivulzio di Belgioioso; Rosalie Montmasson; Alfonsina Strada; Maria Montessori e Grazia Deledda; Tina Anselmi, Rita Levi Montalcini, Oriana Fallaci, Ilaria Alpi, Mariagrazia Cutuli. Fabiola Giannotti, Marta Cartabia; Elisabetta Casellati, e Chiara Corbella Petrillo. Ne ha citate 16 e le ha ringraziate, sperando di poter essere un esempio, come lo sono state loro.
In merito invece a quelli che non hanno vinto e che insultano, beh … il fatto si commenta da solo.
Da una parte un discorso ben fatto, dall’altra il nulla. Gli elettori chiedono persone perbene e si sono rotti le scatole del circo e della maleducazione. Speriamo che queste cattive abitudini alla mancanza di educazione, con il nuovo Governo, escano dalla porta principale e non rientrino da quella di servizio. Non servono. Martina Cecco