“Musk è solo l’esponente di punta di un tecnocapitalismo globalizzato introdotto nella società dai capitalisti come lui che influenzano la politica e gli equilibri internazionali sempre più a discapito degli stati stessi. Ormai il confronto tra grandi compagnie e stati sovrani è impietoso: da una parte abbiamo una potenza tecnico-economica rappresentata da queste corporation che investono miliardi in innovazione e dall’altra Paesi che perdono sempre più il loro potere politico. Ormai queste compagnie non sono più solo potenze finanziarie, ma politiche”.
Lo ha dichiarato il prof. Massimo Cacciari ai microfoni di Radio Cusano nel corso della trasmissione ‘ 5 Notizie’ condotta da Gianluca Fabi in merito al ruolo politico di Elon Musk. Il prof. ha proseguito “Musk però a differenza dei vecchi capitalisti rappresenta un cambiamento. Lui non si limita a influenzare indirettamente la politica, ha deciso di scendere in campo in prima persona. Le grandi corporation infatti da sempre influenzano la politica-spiega- a seconda delle loro convenienze. Le loro azioni vanno a prescindere dalle idee, oggi appoggiano Trump in America perché gli conviene ma domani potrebbero benissimo appoggiare il suo avversario”. Cacciari termina il proprio intervento soffermandosi sulla possibilità che il tecnocapitalismo incontrollato porti all’implemento delle guerre “credo che paradossalmente in alcune aree la sua diffusione possa portare dei benefici, penso per esempio al conflitto in Ucraina. Questa guerra va contro gli interessi della struttura capitalista, quindi forse si lavorerà per arrivare a una trattativa di pace. In altre parti del mondo, dove ci sono altri tipi di interessi, dubito invece che avvenga” conclude Cacciari.
Al contempo Danilo Toninelli nel corso del programma ‘Controinformazione’ in onda su Radio Cusano, in merito al presunto accordo tra la società Starlink di Musk e l’Italia per la connessione satellitare ha dichiarato:
“Sento tanto parlare i politici del rischio di dare in mano a Musk la nostra connettività a internet, ma quello che non dicono è che non abbiamo alternative. La vera battaglia del futuro è proprio quella dei satelliti, che serviranno per tutto in una società evoluta come la nostra: lavoro, sicurezza, connessione. Noi come al solito siamo indietro perciò è inutile che Salvini e Schlein si schierino a favore o meno di questo accordo; se vogliamo portare la connessione a internet nelle aree periferiche a oggi possiamo affidarci solo a Starlink. Il problema è ovvio: fare un accordo del genere vuol dire affidare tutta la nostra sovranità nazionale e la nostra sicurezza a un solo uomo, che con un bottone potrà a piacimento spegnerci tutto e toglierci ogni accesso”.