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Sciopero treni. Chi è più è poveraccio, scioperanti, azienda o ministero?

Dalle 21 di sabato prossimo alle 21 di domenica ci sarà sciopero dei lavoratori delle ferrovie.

Dalle 21 di sabato prossimo alle 21 di domenica ci sarà sciopero dei lavoratori delle ferrovie. Anche se si tratta di sindacati non maggioritari (Usb Lavoro Privato, Cub Trasporti, Sgb e Assemblea nazionale macchinisti e capitreno), i disagi sono garantiti.

E’ l’unico metodo che abbiamo per far sentire la nostra voce -dicono gli organizzatori dello sciopero-. Contratto nazionale mancante ed economicamente poco soddisfacente, sicurezza. Nel 2025, non hanno altri metodi…. suvvia…. a parte il fascino novecentesco delle bandiere per strada… sicuro che non ci sono altri mezzi per farsi sentire?

Loro controparte: l’azienda ferroviaria e il ministero.
Vittime di entrambi: utenti del servizio.

L’azienda cerca di trarre i maggiori profitti possibili ed è inottemperante, tanto pagano gli utenti. Intanto, per non assumersi le proprie responsabilità, agita il Gomblotto (1).
Il ministero – presunto mediatore politico fra le parti – sembra più interessato a mantenersi in vita che altro. Le risposte del ministro dei Trasporti alle interrogazioni l’altro giorno in Parlamento sono lo specchio di chi sembra non sapere di cosa parli e di provarle tutte (sposando in pieno la tesi Gomblottista dell’azienda) pur di scaricare su altri la propria insipienza politica e mediatrice.

Ultimi i sindacati, che non hanno ancora capito che se continuano così, ogni volta che un utente li incontrerà sarà tentato di sputargli addosso. Pur nel rispetto e riconoscimento dei loro diritti, ma che – non è detto da nessuna parte – non è necessario che per essere utilizzati debbano ledere i diritti di altri, anche molto più numerosi di loro.

Chi tra questi tre – sindacati, azienda e ministero – è più poveraccio? Non c’è gara. Lo sono tutti e tre equamente.

Gli utenti non hanno potere. Se dovessero scioperare nessuno se li filerebbe. Se maltrattano qualcuno sono a rischio codice penale. Dicono che alcuni di loro potrebbero anche essere terroristi, muniti di martelli per piantare chiodi e ciclisti che rinunciano alle proprie catene di sicurezza per appenderle a qualche filo elettrico in stazioni di Vattelapesca.
Dicono.
E lo dicono anche in Parlamento.
Ma noi vediamo utenti che o si rassegnano e si vendicano con meno fiducia a sindacati e Stato (ministero e aziende sempre di Stato), o prendono i propri mezzi privati e fanno da sé, alterando le già problematiche politiche ambientali e di sicurezza stradale.

Il nostro trio avrebbe quindi delle responsabilità…. ma ha intenzioni di utilizzarle o preferisce continuare a dire che è colpa di quell’altro o – come dice il nostro ministro – di quell’altro che c’era prima?

1 – https://www.aduc.it/articolo/ferrovie+gomblotto+dei+fatti+beffe_38681.php

Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc