“C’è un confronto in essere rispetto al farli diventare eventualmente operativi, ovvero fare in modo che possano essere dei centri di permanenza per il rimpatrio. Che cosa significa questo? Nel momento in cui ci sono clandestini che vengono fermati sul territorio nazionale, quindi sono già in Italia, potrebbero essere mandati in Albania in attesa di essere rimpatriati. Questa potrebbe essere l’eventuale ipotesi, e farebbe il paio con l’idea di voler intervenire ed essere decisivi anche su questo tema, che potrebbe voler dire anche allinearsi con quello che potrebbe essere nel 2026 il piano su immigrazione e asilo dell’Unione Europea”.
Ad affermarlo è stato Emanuele Loperfido, deputato e Segretario commissione Esteri della Camera di Fratelli d’Italia, intervistato da Francesco Borgonovo a Calibro 8 su Radio Cusano Campus, in merito alla delicata questione dei migranti e dei centri in Albania.
Proseguendo, il deputato di Fratelli d’Italia, ha poi proseguito specificando: “Ovviamente dovremmo rivedere le regole che definiscono l’utilizzo e la funzione di queste strutture e in caso potrebbe esserci anche un passaggio in Parlamento, ma noi siamo stati chiamati a governare e quindi a normare per fare in modo di trovare delle soluzioni. Un eventuale nuovo passaggio in Parlamento non sarebbe un problema, per fare in modo che appunto si possa dare seguito a questi eventuali CPR e avere una struttura ulteriore dove poter far permanere, nel frattempo, in attesa di essere rimpatriati, coloro i quali non hanno diritto di stare in Italia o coloro i quali magari hanno già commesso reati”.
Infine, concludendo il suo intervento, Emanuele Loperfido, ha poi ulteriormente affermato: “L’idea attuale del piano è quella di fare in modo che le persone che arrivano sulle coste italiane vengano mandate in Albania per essere rimpatriate. In questo momento abbiamo fatto un decreto votato dalla maggioranza del Parlamento in cui viene riconosciuta la lista dei paesi sicuri per poter rimpatriare i clandestini che arrivano sul nostro territorio. Per una certa parte della magistratura, alcuni paesi non possono essere definiti sicuri quando ci sono alcune zone dove il rispetto della legge o dei diritti individuali è un po’ offuscato. La cosa che a noi fa strano è che mentre Germania, Francia, Spagna, Svezia riescono a rimpatriare in qualsiasi paese del mondo, soltanto l’Italia non è nelle condizioni, a causa di una certa parte della magistratura, di poter rimpatriare persone magari in Egitto, piuttosto che in Bangladesh o in altri paesi che, per tutti gli altri Stati e per tutte le altre magistrature europee, risultano essere paesi sicuri, ed è questo è il motivo del contendere”.