Un quarto dei fondi diretti in Bangladesh e Pakistan. Roma e Milano capitali dei flussi. Crescono i trasferimenti “invisibili” grazie a viaggi e nuove tecnologie
Nel 2024 gli immigrati residenti in Italia hanno inviato in patria oltre 8,3 miliardi di euro in rimesse formali. Ma il dato potrebbe essere molto più alto: considerando i trasferimenti “invisibili”, ovvero non tracciati ufficialmente, il totale stimato potrebbe raggiungere i 12 miliardi di euro. A rivelarlo è la Fondazione Leone Moressa, che ha elaborato i dati della Banca d’Italia.
Rimesse visibili e invisibili
Le rimesse rappresentano una fonte vitale per milioni di famiglie nei Paesi di origine degli immigrati. Tuttavia, non tutto il denaro inviato segue canali ufficiali: secondo il modello di stima della Banca d’Italia, i flussi informali – tramite amici, parenti o denaro in contanti – potrebbero ammontare a tra 1,2 e 3,7 miliardi. La crescita di questi trasferimenti “invisibili” si è accentuata nel post-pandemia, dopo il rallentamento causato dalle restrizioni di viaggio del biennio 2020-2021.
Bangladesh in testa, boom Georgia, crollo Cina
Il Bangladesh è oggi la prima destinazione delle rimesse dall’Italia, con 1,4 miliardi di euro (16,9% del totale). Seguono il Pakistan (600 milioni) e il Marocco (575 milioni). Tra i dati più sorprendenti: le rimesse verso la Georgia sono quintuplicate in dieci anni, pur con una comunità di soli 30 mila residenti. All’opposto, la Cina è ormai sparita dalle prime 20 destinazioni, con appena 4 milioni inviati nel 2024, contro i 3 miliardi degli anni d’oro 2011-2012.
Quanto inviano gli immigrati?
Mediamente, ogni immigrato in Italia invia circa 131 euro al mese. Ma il dato varia sensibilmente tra le comunità: i cittadini del Bangladesh si distinguono con un valore mensile pro-capite di 604 euro, seguiti da Pakistan e Filippine (oltre 300 euro). Più bassi, e forse mascherati dai canali informali, i dati per le comunità del Nord Africa e dell’Est Europa.
Le città e le regioni da cui parte più denaro
Roma e Milano sono i principali poli di partenza delle rimesse: rispettivamente con 1,1 miliardi e 911 milioni di euro. Quasi un quarto del totale nazionale parte da queste due città. A livello regionale, primeggia la Lombardia (1,8 miliardi), seguita da Lazio (1,3 miliardi) ed Emilia-Romagna (826 milioni).
Il valore delle rimesse per i Paesi d’origine
“L’invio di denaro verso i Paesi d’origine è uno degli strumenti attraverso cui i migranti sostengono i mezzi di sussistenza, rafforzano le economie e contribuiscono direttamente al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG)“, sottolineano i ricercatori della Fondazione Leone Moressa.
A testimonianza di ciò, non solo le rimesse rappresentano una risorsa economica per i Paesi beneficiari, ma mostrano anche come le dinamiche migratorie siano strettamente intrecciate a quelle dello sviluppo globale.