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Israele. De Pascale: “Su Israele serve coerenza. Vogliamo cessate il fuoco, antisemitismo non c’entra nulla”

Ravenna - Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con il Ministro Dario Franceschini e il Sindaco di Ravenna Michele de Pascale, in occasione della cerimonia in ricordo del Sen. Benigno Zaccagnini, in occasione del 30° anniversario della scomparsa, oggi 5 novembre 2019. (Foto di Paolo Giandotti - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

“Non possiamo rimanere fermi di fronte a crimini di guerra denunciati da più fronti, anche da leader italiani ed europei. Il nostro obiettivo è chiaro: fermare le violazioni dei diritti umani, ristabilire il diritto internazionale”. 

A dirlo è stato il Presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele De Pascale, ai microfoni di Calibro 8, su Radio Cusano Campus, spiegando pubblicamente le ragioni che lo hanno spinto a sospendere ogni forma di relazione istituzionale con Israele che non abbia come obiettivo diretto il cessate il fuoco a Gaza.

Sulla scia di quanto già fatto dalla Regione Puglia, anche Michele De Pascale ha motivato la scelta come atto di coerenza: “Non possiamo fare finta di nulla. Non si tratta di interrompere ogni dialogo, ma di sospendere ogni collaborazione istituzionale che ignori la tragedia umanitaria in corso. Possiamo incontrare esponenti israeliani, ma l’unico tema dev’essere il cessate il fuoco”.

Il Presidente dell’Emilia-Romagna ha poi denunciato la sproporzione tra le azioni intraprese contro la Russia e quelle rivolte a Israele: “Condanniamo Hamas senza esitazione, ma ciò non può impedirci di denunciare con la stessa fermezza le azioni di Netanyahu. Essere una democrazia non esenta nessuno dal rispetto del diritto internazionale”.

Rispondendo alle critiche, De Pascale ha ribadito il suo impegno contro ogni forma di antisemitismo, ma ha rivendicato il diritto di critica nei confronti del governo israeliano: “L’antisemitismo è una piaga da combattere sempre. Ma ciò non può essere usato come bavaglio per chi denuncia crimini di guerra. Sono un uomo libero e ho il dovere di dire ciò che penso”.

“Le parole di Mattarella, Tajani, Crosetto sono chiare, ma le azioni dove sono? Serve coerenza tra ciò che si dice e ciò che si fa. L’Europa e l’Italia devono assumersi le loro responsabilità. È finito il tempo delle dichiarazioni vuote.

Infine concludendo il suo intervento, Michele De Pascale ha chiuso con un messaggio forte: “Dire ‘due popoli, due Stati’ oggi non basta più. Servono azioni concrete. Servono i caschi blu. Serve fermare subito questa spirale di violenza. Serve il coraggio di scegliere da che parte stare.