“La proposta presentata oggi dal Ministero delle finanze è irricevibile” hanno così commentato al termine di un incontro istituzionale a Roma i due presidenti delle Province Autonome di Trento e Bolzano.
In mattinata a Roma il presidente Kompatscher e il collega trentino Ugo Rossi avevano incontrato il Sottosegretario agli Affari regionali Gianclaudio Bressa e i funzionari del Ministero delle finanze per riallacciare la trattativa sulla definizione del contributo finanziario delle autonomie al risanamento dei conti dello Stato. L’incontro non è stato positivo. “Il Governo – ha commentato Rossi – non ci ha presentato una proposta su cui sia possibile lavorare, ma una proposta che non accetta la nostra, basata sul residuo fiscale. E soprattutto non individua un altro metodo con il quale stabilire il concorso al risanamento dei conti dello Stato delle Provincie autonome di Trento e di Bolzano.”
Il leghista Maurizio Fugatti in merito a quanto avvenuto ha così commentato: “Ci chiediamo: a cosa sono servite finora le continue opere di mediazione che, a loro dire, quotidianamente svolgono i vari Dellai, Panizza, Ottobre, Tonini, Nicoletti, Palermo, Zeller che rappresentano la più folta rappresentanza parlamentare del centrosinistra negli ultimi vent’anni? Quali risultati hanno raggiunto, se non fare votare ai nostri Consigli provinciali il più elevato numero di ricorsi che mai sono stati fatti alla Corte Costituzionale sulle leggi dei Governi Monti, Letta e Renzi da loro sostenuti?” La sua è una totale critica nei confronti del centrosinistra autonomista, da lui accusato di “genuflettersi” al potere centralista di Renzi, che non difende le istanze autonomiste di fronte alle intenzioni del Governo di Roma.
Altra “Cassandra” della giornata è anche Riccardo Fraccaro, parlamentare del M5S per il Trentino-Alto Adige. L’onorevole pentastellato aveva attaccato duramente le riforme costituzionali volte a danneggiare i governi locali. In un post pubblicato sul suo sito lo scorso 16 maggio, aveva affermato che “le controriforme dei due noti costituzionalisti, Maria “Antonietta” Boschi e Denis “Massone” Verdini, hanno lo scopo di sovvertire l’architettura istituzionale per favorire la nascita di un nuovo Stato assoluto: i livelli amministrativi regionali saranno svuotati di ogni funzione, e privati del loro ruolo complessivo nell’assetto ordinamentale, per far scivolare il Paese verso una deriva autoritaria. È l’applicazione del piano piduista di Gelli. Renzi vuole creare una sorta di Leviatano, con un impianto marcatamente centralista del riparto di competenze Stato-Regioni e lo smantellamento delle funzioni legislative del Senato.”
L’onorevole aveva ricordato anche in campagna elettorale che la visione accentratrice di Matteo Renzi la si trova nell’ultimo libro di questi: “Stil novo”. A pagina 71 il Premier afferma che è nelle sue intenzioni la volontà di togliere le regioni a statuto speciale, quindi anche la nostra. Del resto, come dice l’antico detto, “Nemo propheta in patria est”.
Michele Soliani
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