La futura Destra nazionale tosiana non poteva che avviare i suoi lavori dalla città di cui è Sindaco il suo leader. Sono tanti gli incontri che si stanno svolgendo nella città scaligera, tra questi quello che si è svolto ieri a San Zeno a Verona dal titolo “Ricostruiamo la Destra-Fermiamo l’immigrazione”. L’incontro è stato organizzato dall’ex Senatore di Alleanza Nazionale Paolo Danieli, da Massimo Mariotti e dal Consigliere comunale Vittorio di Dio.
L’incontro è iniziato con l’intervento del Presidente dell’associazione “L’Officina”, centro culturale vicino politicamente a Flavio Tosi, Adimaro degli Adimari che si è soffermato sugli orrori del comunismo e sul rischio che un domani la Sinistra possa arrivare persino ad affermare che i deportati nei gulag erano in realtà mandati in villeggiatura. Compito della Destra che verrà è quello di far sì che si punti sopratutto agli ideali e non solamente alle poltrone.
Massimo Piubello, capogruppo della Lista Tosi in Consiglio Comunale, ha voluto innanzitutto ringraziare Paolo Danieli e Massimo Mariotti di quanto hanno fatto in quest’ultimo anno. La sua esperienza proviene da Fiamma Tricolore ma, nonostante la estraneità di questa ai governi a guida Berlusconi, si sente responsabile degli errori fatti dalla Destra in questi ultimi anni.
Ospite all’evento anche Marcello Ruffo, esponente di CasaPound Verona. Questi ha espresso soddisfazione per l’iniziativa e ha esordito dicendo che questo riunione è importante perchè: “In questa sala ci sono degli esponenti che stanno partecipando a un percorso che va oltre la Destra.” L’attenzione posta dall’esponente provinciale è passata sopratutto sui temi identitari, questi solamente con una comunione di intenti possono acquistare forza. CasaPound Verona già anni fa aveva sostenuto Flavio Tosi alle elezioni comunali. Fu una decisione che anticipò quanto successo poi in tutta Italia dov’è stato “scelto quello che noi abbiamo deciso già di realizzare. L’alleanza con Borghezio ne è un esempio.”
Ruffo comunque lancia un preciso monito che vuole essere in netto contrasto con quella politica che si caratterizza solo per il successo mediatico del suo leader. “Noi non seguiamo le persone ma le idee. Se c’è la volontà di sistemare questa nazione, Casa Pound ci sarà.”
Si è voluto soffermare sulla esperienza di governo in Italia negli ultimi due decenni invece Massimo Mariotti. Ha parlato della discesa in campo di Silvio Berlusconi nel 1994 e sulla delusione che si è creata durante la breve esperienza di governo; sulle elezioni del 2006 che vennero vinte nonostante non si ottenne la maggioranza come numero di parlamentari e sui tre anni di governo Berlusconi. Mariotti ritiene che il vero problema della società italiana è causata dall’apparato burocratico, che si regge su persone che hanno fatto il sessantotto e che sono eredi di una mentalità che è totalmente diversa da quella della stragrande maggioranza di persone. La classe politica di Destra ha comunque deluso visto che ha avuto varie volte la possibilità di compiere scelte identitarie; i suoi esponenti, visto il loro fallimento, dovrebbero ritirarsi dalla politica e smettere di organizzare incontri, correnti e fondazioni. Ritiene assurdo pensare che vi siano esponenti del MSI che diano l’appoggio a governi quale è quello di Renzi; al contempo ricorda che non si deve cedere a troppi facili giovanilismi se è assente un leader. “Il futuro della destra è dal basso, da tutti quei amministratori di periferia che sono riusciti nel loro piccolo a fare cose concrete e al contempo identitarie. La destra deve ripartire da chi è riuscito a realizzare”, ha concluso così il suo intervento Massimo Mariotti.
Paolo Danieli ha concluso l’incontro andando a sintetizzare gli interventi di tutti i partecipanti. “Per comunicare a oggi è necessario usare i termini di Destra e Sinistra anche se non sono corretti. Noi siamo noi, socialmente abbiamo delle idee sociali che possono essere più a sinistra della sinistra e altre più a destra di quelle di destra.”, ha affermato Danieli che poi ha ribadito il suo rispetto nei confronti di coloro che hanno deciso di aderire a Fratelli d’Italia o a Forza Italia, quest’ultima definita da lui “una minestra riscaldata”.
M.S.
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