Cosa è stato il castrismo? Un mito per la sinistra, ma un pensiero di stampo fascista. Certamente il castrismo era vicino all’ideologia comunista, ma si trattava di un matrimonio di convenienza. Il castrismo non era ben visto negli Stati Uniti per via di una politica nazionalista poco apprezzata da una nazione che riteneva l’isola di Cuba una colonia. L’alleanza con l’Unione Sovietica fu necessaria per un politico che non trovava altra via d’uscita per garantire l’indipendenza della sua Cuba. Lo sapevano bene i vertici del Politburo a Mosca che mai influenzarono la politica cubana. L’isola caraibica rappresentava così un’eccezione all’intero di un blocco – quello sovietico – caratterizzato da una Russia che si comportava da padrona incontrastata. Del resto quello che contava era il meraviglioso spot ideologico che il castrismo offriva all’URSS.
Castro non è però mai stato il Che. Questo infatti aveva affascinato ancor prima della sua epica morte, e cioè sin dal tempo in cui si era messo in viaggio verso l’utopia più impossibile, molti di coloro che a sinistra non avevano alcuna intenzione di militare, che stando alla logica dei clichets che impera nella società dello spettacolo, e, quindi nello spettacolo della politica avrebbero dovuto essere i suoi più accaniti nemici.
Ma perché affermare che Castro e il Che fossero di destra? Vi sono vari elementi a conferma di ciò. Basti pensare a quando Juan Peron, fascista tra i fascisti, esule in Spagna dopo esser stato rovesciato dall’oligarchia clerico/militare legata a Washington, aveva stretto un patto strategico con Fidel Castro ed elogiava particolarmente il Che la cui lotta, secondo il suo parere ufficiale, utilizzava il marxismo come puro e semplice strumento per un ideale superiore.
Altro elemento è la visione politica anti-statunitense del lider maximo. Un pensiero ormai assopito nelle menti di una destra inquinata da tutti quegli esponenti democristiani che – spacciandosi di destra – lentamente stanno facendo morire pilastri identitari quale il principio laicista e quello anti-atlantico.
Castro, a differenza del Che, non si battè per liberare il sudamerica dall’occupazione americana, si limitò a migliorare le condizioni di vita del suo paese e cercò sempre di attuare una politica volta a garantire l’indipendenza della sua patria. All’indomani del crollo dell’URSS – e dei suoi cospicui finanziamenti – il lider maximo cercò il sostegno della Chiesa cattolica, rinnegando abilmente il marxista concetto di “Religione come oppio dei popoli”. Del resto anche il fascismo è stato anticlericale, ma si alleò con la Chiesa cattolica per mantenere il suo consenso.
Fidel era un dittatore, che come altri deformò e usò a vantaggio del suo popolo l’ideologia comunista. Va detta la verità. Castro fu un uomo pieno di contraddizioni pesanti, come non fu un santo il sanguinario Kennedy, non è da beatificare Obama o da glorificare Reagan, così come Breznev, Kruscev o Gorbachov.
Detto ciò“Hasta siempre, líder máximo”.