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Editoriali

Da religione a salute, siamo schedati e in piena emergenza democratica

Siamo in piena emergenza democratica e non da oggi. Quando sono nato, ed era il lontano 1977, sono stato schedato, i miei genitori hanno dovuto dare i miei dati anagrafici, altezza e peso, paternità e maternità, luogo di nascita e sono stato registrato nella città di nascita ed in quella di residenza. Poi hanno dato ai miei genitori un libretto sanitario, dove hanno annotato tutte le vaccinazioni. Sono stato condotto in Chiesa a battezzarmi e, quindi, nei registri parrocchiali risulta la mia appartenenza religiosa. Ho fatto prima comunione e cresima e anche la hanno registrato la mia appartenenza religiosa. A scuola dai cinque ai diciotto anni hanno registrato i miei dati, conservato i miei pensieri espressi nei temi, registrato i miei voti e le mie qualità. Mi hanno valutato con un numero finale. A diciasette anni sono andato alla visita di leva, hanno registrato il mio peso, il mio stato di salute. Mi sono iscritto all’università e anche là mi hanno dato un numero di matricola, hanno registrato i miei voti e alla fine mi hanno dato un numero su una pergamena per schedarmi. Mi sono sposato in Chiesa, ho dovuto schedare la mia fede religosa in tre archivi parrocchiali e anche al Comune dove ho fatto le pubblicazioni nonché in quelli di residenza mio e di mia moglie. Poi sono nate le mie figlie e ho dovuto registrarle all’anagrafe, avere un codice fiscale che le identificasse con un numero, sono state registrate in un archivio parrocchiale e mi hanno dato la tessera sanitaria e quella per le vaccinazioni. Lo Stato mi ha schedato, di me sa tutto: nome, cognome, residenza, altezza, ampiezza toracica, colore dei capelli, vaccinazioni fatte, religione di appartenenza e lo stesso delle mie figlie di cui tra un po’ sapranno anche se vanno a scuola e dove. Siamo in piena emergenza democratica. Servirebbe anche a noi un Casamonica che dica al ministro dell’interno che non si deve permettere di schedarci. A noi non ci difende nessuno, né i Casamonica né il Pd. Mica siamo Rom.