Se la “Manovra del Popolo” è pronta per spiccare il volo e il rapporto di governo tra la Lega e il Movimento 5 Stelle avanza spedito tra un bisticcio e l’altro come una coppietta di novelli sposi, non è tutto oro quello che luccica.
In Trentino, dove la Lega è al governo insieme al centrodestra, il partito che ha consentito a Maurizio Fugatti di diventare Presidente provinciale ha incontrato proprio nel Movimento il principale partito d’opposizione.
Il casus belli? Una semplice canzoncina di Natale di una scuola elementare di Trento. La canzone Altalena ha fatto molto discutere nei giorni scorsi, suscitando reazioni da parte di tutto il mondo politico provinciale. La canzone in questione era legata strettamente a delle dichiarazioni della consigliera provinciale Katia Rossato: la leghista aveva infatti dichiarato che nel suo quartiere i problemi fossero legati alla presenza di diverse famiglie di immigrati, che avevano destabilizzato l’ambiente “occupando” i pochi giochi per bambini presenti nel parco locale.
Dichiarazioni che poi sono state immediatamente convertite in una richiesta di avere più giochi così da evitare un “sovraffollamento” del parco, senza contare che la stessa Rossato aveva dichiarato nella stessa intervista che fosse comunque preferibile la presenza di famiglie piuttosto che di immigrati single, proprio perché le famiglie danno più garanzie di stabilità e di integrazione.
Ciò però non è bastato a fermare le polemiche. In occasione del Natale, l’Istituto Comprensivo Trento 6 ha deciso di presentare la canzone Altalena, nella quale si dice che tutti hanno diritto di stare sull’altalena e si invita lo stesso gioco ad allontanare i bambini da “quel tempo in cui / soltanto chi era alto e biondo / poteva avere un posto in questo mondo”. Un’implicita accusa di razzismo nei confronti della Rossato, accuse rese ancora più pesanti dal fatto che la scuola che ha presentato la canzone è la stessa del quartiere dove risiede la consigliera e tra i bambini coinvolti nel progetto vi è anche il figlio della Rossato.
Un attacco mediatico pesantissimo per delle dichiarazioni di un Consigliere provinciale forse discutibili, ma di certo non tali da meritare tutto questo. Non è quindi un caso che molti esponenti del mondo politico abbiano espresso solidarietà nei confronti della consigliera e abbiano espresso delle perplessità riguardo il comportamento della scuola. A tal proposito, il segretario locale della Lega, Mirko Bisesti, si è impegnato personalmente ad intervenire al riguardo in quanto Assessore provinciale alla Cultura, all’Istruzione e all’Università.
Ci si aspettava, sulla scia dell’accordo nazionale, la solidarietà anche da parte del Movimento 5 Stelle da sempre attento a certe campagne sociali e culturali. E invece, colpo di scena, i 5 Stelle sono intervenuti in massa contro sia l’Assessore sia il Consigliere. Andrea Maschio, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle a Trento, ha infatti dichiarato quanto segue: “Sono state molto gravi, dal nostro punto di vista, le affermazioni della consigliera Rossato che ha con pericolosa superficialità giudicato e condannato l’uso di un parco da parte di una ‘categoria’ di bambini. La facile deriva razzista emergente da quelle parole viene in parte banalizzata con giustificazioni e accuse di strumentalizzazione“. Non solo, il Consigliere si dice anche preoccupato per le azioni intimidatorie da parte dell’Assessore, dichiarando di essere “dalla parte dell’Istituto Comprensivo Trento 6, rassicurati dalla competenza di tutti gli operatori che gravitano nel mondo della scuola. Sarebbe stato così semplice scusarsi e ammettere di avere detto delle stupidaggini“. Nessun perdono per la Rossato e anzi altre accuse di razzismo.
Intervento a sé stante di un Consigliere comunale pentastellato? Assolutamente no. In consiglio provinciale, nei giorni scorsi, è intervenuto anche Filippo Degasperi, che alle scorse elezioni provinciali era candidato a Presidente della Provincia Autonoma di Trento.
“Oggi sui quotidiani leggiamo anche le dichiarazioni rilasciate dall’Assessore Bisesti, che fanno ghiacciare il sangue nelle vene. La Lega ha detto durante tutta la campagna elettorale che avrebbe lavorato per dare maggior autonomia alle scuole e che si sarebbe dovuto introdurre nuovamente il sovrintendente scolastico proprio per garantire l’autonomia e l’imparzialità politica nelle scuole. Ora ci troviamo con un Assessore che si mette ad indagare su un’iniziativa promossa da una scuola, violando ogni principio di quell’autonomia tanto sbandierata dalla Lega. Mi domando dove sia il cambiamento perché nemmeno sotto il centrosinistra abbiamo vissuto cose di questo genere” ha dichiarato il consigliere Degasperi. Parole molto dure nei confronti di un assessore che cerca solo di far luce su una pesante strumentalizzazione politica di bambini.
Non solo, sempre Degasperi congiuntamente con il consigliere provinciale M5S Alex Marini hanno presentato un’interrogazione al consiglio provinciale richiedendo se gli organi collegiali dell’istituto e i rappresentanti dei genitori hanno segnalato criticità alla Provincia e soprattutto quale documentazione sia stata richiesta dall’Assessore alla scuole e perché.
L’interrogazione – che sembra proprio un’indagine in grande stile – è stata corredata da una dichiarazione ai giornali molto chiara. “La Lega e Bisesti hanno sempre parlato di autonomia e di un ritorno del sovrintendente scolastico, iniziativa da sempre sollecitata anche dal Movimento. Ad oggi, non solo non c’è traccia del sovrintendente scolastico, ma inoltre l’autonomia ‘fondamentale’ si è tradotta nella minacciosa strigliata agli insegnanti, che si sono permessi di dimostrare sul campo all’inconsapevole Assessore cosa significhino le parole autonomia e creatività“. L’attacco continua puntando il dito sulla richiesta di documentazione da parte dell’assessore, che continua nelle sue indagini. “Posto che nella vicenda, per chi la scuola la vive, non esiste alcuna strumentalizzazione – concludono Degasperi e Marini – è inaccettabile che un Assessore si improvvisi ispettore per mettere le pezze agli scivoloni dei componenti della sua maggioranza”.
Accuse pesantissime e che vanno in totale controtendenza con il sostegno reciproco che si forniscono, anche in ore calde come queste dell’approvazione della manovra, i due partiti di maggioranza a Roma. A ridosso delle Europee e con le tante polemiche che stanno scaturendo – non ultima la minaccia dell’Onorevole Nugnes riguardo l’autonomia per le regioni del Nord – può bastare uno spiffero per far cadere il Governo del Cambiamento. Degasperi, Maschio e Marini hanno deciso di soffiare con tutti i loro polmoni, evidentemente.
Riccardo Ficara Pigini