“Ci incontreremo, io e Di Battista in una località montana per fare il punto della situazione e per affrontare le nuove sfide”. Aveva detto così il vicepresidente Di Maio e mi era piaciuto. Mi era sembrato quasi un rito fantastico della politica che fu. Perché io e quelli come me, con i raduni in montagna ci siamo cresciuti. Di solito arrivava una telefonata di Gianni Alemanno che comunicava che ci saremmo visti in montagna per parlare.
Solo che il posto lo ha sempre scelto Chicco Costini ed è sempre un posto sugli appennini, di solito un rifugio, con i servizi minimi essenziali, le camerate per dormire e il rancio al posto della cena.
È sempre stato così, anche quando avevamo ministri, presidenti di Regione e “semplici deputati”, e il più fesso di noi faceva il consigliere regionale o l’assessore.
Però noi eravamo e siamo “la casta”, eppure le nostre montagne per la politica erano più che spartane.
Poi arrivano questi e fanno la predica contro i privilegi e lo fanno da una pista di sci, in settimana bianca sulle Dolomiti.
Qualcuno spieghi al signor Di Battista che passare un anno in vacanza in Sud America e poi, al ritorno, una settimana bianca sulle Dolomiti è una cosa da privilegiati.
Gli italiani “normali” tutto questo non lo fanno, la maggior parte non ci va in settimana bianca e quelli che lo fanno è perché hanno lavorato, guadagnato e risparmiato per un anno.
Se questa è la terza Repubblica, ridatemi la seconda o anche la prima…quando la politica non era una cosa che si potevano permettere solo quelli che potevano stare un anno in vacanza in sud america e una settimana alle Dolomiti e quando i soldi guadagnati dalle cariche istituzionali servivano per fare politica.
P.s. se Alemanno e Chicco dovessero leggere questo post…sappiano che preferisco di gran lunga i rifugi sugli appennini alle lussuose stazioni sciistiche….quindi, perseverare in ciò che siamo. Per aspera ad astra.