L’attesa per l’annuncio del candidato Sindaco di Trento del centrodestra è febbrile e spetta a Mirko Bisesti, Segretario della Lega in Trentino e Assessore provinciale alla Cultura, fare chiarezza sui tanti nomi accostati al centrodestra ma che poi hanno declinato l’invito. L’elettorato di centrodestra ha fretta di conoscere chi sarà lo sfidante di Franco Ianeselli, ex-Segretario provinciale della CGIL che negli scorsi giorni ha incassato la fiducia non solo della sinistra con il Partito Democratico e Futura, ma anche del centro autonomista, con il PATT e l’UpT al suo fianco.
D: Segretario Bisesti, in questi ultimi giorni in molti continuano a parlare di nomi di possibili candidati a Sindaco – anche da lei proposti – che, però, per una ragione o per un’altra si sono defilati. Qual è il suo commento?
R: Il toto-nomi non è una cosa che mi esalta. Purtroppo – come sta avvenendo in questa occasione – i nomi vengono scritti o lanciati, ma spesso si tratta più che altro di tantissimi nomi presunti. Ad oggi di nomi reali nei media ne sono usciti veramente pochi e questo magari crea volutamente un po’ di confusione. Io non ho mai parlato di tutti questi nomi con la stampa: anche se è naturale che ci sia qualche fuoriuscita di nomi e di voci, il giornalismo però non dovrebbe essere fatto solo di voci. Quando usciremo con il candidato Sindaco dirò e sarà palese a tutti il nome del candidato Sindaco, per il momento si tratta solo di allusioni che però provocano solo confusione per far delegittimare una coalizione che ha iniziato a ragionare oggettivamente sui primi nomi solo settimana scorsa. In realtà non c’è alcuna confusione nel centrodestra trentino.
In che senso confusione creata appositamente?
Se io non parlo pubblicamente di nomi, dei quali abbiamo iniziato a parlare una settimana fa, ma i giornali sono riempiti da mesi di suggestioni, ipotesi e candidature lanciate spesso proprio dai quotidiani o da voci tra l’altro non proprio fondate, ci vedo una mancanza di oggettività e serietà nella trattazione di un argomento comunque delicato. Dopodiché ognuno è libero di fare giornalismo come vuole, però magari può dare quella sensazione: se poi è continuativa e portata avanti con metodo, diciamo che mi lascia perplesso.
Ma crede che ci sia un possibile sbilanciamento mediatico a favore del candidato Ianeselli?
La premessa è che l’ennesimo sindacalista italiano, vista questa tradizione molto italica e poco trentino-autonomista, usa il sindacato per poi scendere in politica. Detto questo, penso che userà sicuramente tutte le armi di cui è in possesso, anche quelle che ha in casa propria e vicino a sé, per cercare di condurre questa battaglia.
Questo vi spaventa, in vista di una lunga campagna elettorale?
Assolutamente no: la Lega, oltre che essere il primo partito italiano e il primo partito in Trentino, è anche il primo partito a Trento. Per i giornali sembra che sia al 4%, non al 34%: siamo assolutamente consci che la bontà e la fiducia degli elettori prescinda anche dai titoloni degli editoriali di alcuni giornali che vendono sempre meno.