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Fase 2. Il Governo recluta 60.000 assistenti civici ma il Ministero dell’Interno non ne sa nulla

Sono passate solamente poche ore dalla firma del protocollo con il quale il Ministro per gli affari regionali e le autonomie, Francesco Boccia, aveva disposto il reclutamento, coordinato dalla Protezione Civile, di circa 60.000 volontari aventi il compito di aiutare i Comuni e gli enti locali nei controlli sul territorio in questa Fase 2.

Nello specifico gli assistenti civici dovrebbero essere impiegati dai sindaci sia per lo svolgimento di attività sociali sia per coadiuvare nel controllo al rispetto del distanziamento sociale. Le loro mansioni quindi, potranno spaziare dalla regolamentazione degli accessi a parchi, spiagge e mercati pubblici, al sostegno vero e proprio delle fasce più deboli della popolazione attraverso la consegna di spesa e pacchi contenenti generi di prima necessità, come già fatto da diversi volontari durante i drammatici mesi del lockdown.

La nascita di queste nuove figure però, non ha trovato tutti concordi nemmeno all’interno dello stesso Governo con il Ministero dell’Interno che ha lamentato di non essere stato coinvolto nel processo decisionale inerente alla creazione di queste nuove figure professionali.

Attraverso una nota, il dicastero guidato da Luciana Lamorgese ha infatti dichiarato: “Le decisioni assunte, senza preventiva consultazione del ministero dell’Interno per l’istituzione della figura degli assistenti civici in relazione alle misure di contrasto e di contenimento della pandemia Covid-19, non dovranno comportare compiti aggiuntivi per le prefetture e per le forze di polizia già quotidianamente impegnate nei controlli sul territorio”.

Se fino ad ora la figura degli assistenti civici era stata criticata solamente dalle opposizioni, queste dichiarazioni interne al Governo stesso dimostrano come, nonostante i proclami, l’esecutivo non sia così coeso come voglia far sembrare e che le discussioni continuino ad essere all’ordine del giorno.

Ancora prima di entrare realmente “in gioco”, i difensori civici hanno già diviso non solo il Governo ma anche l’opinione pubblica, sono stati in molti a notare come, invece che spendere tempo ed energie per la creazione di queste figure, si sarebbe potuto pensare maggiormente alle reali necessità della popolazione, ed intervenire nei settori che necessitano di maggiore aiuto.

Sulla vicenda, tra i primi a intervenire su Twitter, anche l’Eurodeputato della Lega Angelo Ciocca, che con un post in cui incalza direttamente la titolare del Viminale chiede:

“Ma se nemmeno la #Lamorgese sa esattamente a cosa serviranno questi 60mila #assistenticivici , qualcuno (al di fuori del #governodincapaci , visto che a quanto pare non comunicano nemmeno tra di loro e fanno UNA PAGLIACCIATA DIETRO L’ALTRA) lo sa? Ah! #RidateciSalvini #25maggio

Carlo Alberto Ribaudo