Mara Dalzocchio, Capogruppo in Consiglio provinciale della Lega, è intervenuta sulle richieste, da parte di alcune associazioni di Trento come “Laici trentini per i diritti civili“, di rimuovere alcuni manifesti pro life, affissi o esposti tramite i camion vela da parte del movimento ProVita & Famiglia.
“Speravo che nel 2021 la libertà di pensiero fosse un valore acquisito – commenta la Consigliera provincia – invece sono purtroppo costretta a ricredermi, osservando le reazioni scomposte di certe realtà locali che si sono messe a parlare di oscenità, invocando l’intervento dei vigili contro la propaganda pro life, non si è ben capito a che titolo“.
La Dalzocchio critica la richiesta sia dal punto di vista ideologico che dal punto di vista formale: “Forse qualcuno ha come modello la Corea del Nord, oppure coltiva nostalgie per la Russia sovietica, il primo Paese al mondo a legalizzare l’aborto nel 1920, ma poiché siamo in Italia sono obbligata a ricordare che la libertà di pensiero è un principio fondamentale e vale anche per la campagna di ProVita & Famiglia, non vale solo quando di mezzo c’è un pensiero condiviso“.
La Consigliera poi rincara la dose sul termine “oscenità”: “Fregiarsi della qualifica di laico e parlare di oscenità per i manifesti pro-life fa specie, soprattutto considerando che la categoria dei laici non ha assunto una posizione univoca. Basti pensare che Norberto Bobbio, nel 1981, non solo si professò anti-abortista, ma si stupì di concepire che un laico potesse essere a favore di questa pratica, affermando ‘Vorrei chiedere quale sorpresa ci possa essere nel fatto che un laico consideri come valido in senso assoluto, come un imperativo categorico, il non uccidere; mi stupisco che i laici lascino ai soli credenti il privilegio e l’onore di affermare che non si deve uccidere“.
“Chissà – ironizza la Dalzocchio – forse per qualcuno anche le parole di questo maestro di laicismo sono da considerarsi intollerabili oscenità. Pur rispettando le sensibilità di ognuno, a partire da quelle delle donne, ritengo grave che vi sia ancora chi fatica ad accettare semplicemente l’esistenza di un pensiero diverso sui temi etici“. La Consigliera conclude ricordando che è proprio una donna ad aver partecipato alla campagna di ProVita & Famiglia.