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Shangai e queste continue sperimentazioni su città, che non convincono più

Covid Omicron, insieme alla crisi economica energetica? La vicenda che – sotto i nostri occhi – colpisce Shangai non è così limpida come si vorrebbe far pensare: del resto il dubbio che tutto questo caos parta da una Cina senza asso nella manica, che gratta il fondo del vasetto, c’è.

Questo, insieme ad una questione affine a prescindere al problema del cambiamento climatico, è cosa nota. Ormai tutte le possibili ipotesi hanno esaurito la carica, in Europa, ma non in Cina.

Omicron a Shangai e il Governo coglie l’occasione per rinchiudere le persone, a fronte di un numero di contagi davvero esiguo, in condizioni senza umanità.

Che cosa sta facendo esattamente il Governo cinese? Mancano: alimenti, acqua, gli spostamenti sono impediti, il tracciamento è maniacale, le persone sono sottoposte ad una sorta di persecuzione.

Mentre il virus ha preso lidi ameni, torna la Cina, a far parlare di sé. Covid Free che non è, ma il Governo continua, insiste, persevera, nel parlare di Cina con le città Covid Free. Insiste il Governo, con la sua strategia del lockdown completo.

E si manifestano ormai dubbi, numerosi come le stelle in cielo: oltre alla possibile variante, l’altra ipotesi è che Pechino sperimenti futuri lockdown energetici, del resto la produzione mondiale ante-2020 è sostenibile solo tagliando altro. Insomma, non si starebbe affrontando il Covid, ma si starebbe facendo sperimentazione sulle persone per concretizzare una manovra economico energetica.

Non si arriverà infatti a nessun risultato in termini di risparmio ambientale ed economico, limitandosi a tagliare le emissioni base; la Cina ha nascosto le reali perdite economiche causate dal Covid?

Il rischio che la Grande Repubblica sta correndo, alla luce anche delle schiette antipatie politiche tra USA e Cina, sottolineate recentemente da Joe Biden, che la definisce una decennale autocrazia, è la penalizzazione su tutta la linea. Dunque la gente chiusa in casa non può nemmeno registrare le proprie problematiche via social, dato che la diffusione diretta non è permessa con i canali occidentali, ma solo con i canali dedicati e specifici. Qualcosa perviene e non va bene: questo non è un lockdown da Omicron, è altro e Xi Jinping nasconde le sue reali intenzioni: proprio in queste ore è salita notevolmente la tensione, alla notizia della realizzazione di una nuova base cinese nel Pacifico, Oceano utilizzato spesso già per sperimentazioni militari.

Gli Stati Uniti agiranno “di conseguenza” se la Cina installerà una base militare nelle Isole Salomone. Tanto per gradire.

Il limite è stato superato con la proditoria Operazione militare in Ucraina, che ha spezzato l’equilibrio mondiale: di fatto la crisi preoccupa la Cina, che senza il supporto occidentale non ha possibilità per evolversi a livello tecnologico. Eccome se la preoccupa: né gli aiuti mandati in Europa, né tutte le trattative del caso, hanno ridotto di un millimetro la distanza tra i blocchi economici e politici.

La Cina sta facendo il possibile per creare un baratro con l’Occidente? L’idea è che voglia correre da sola, giocarsi una disperata partita, senza l’Occidente. Con o senza India e Russia, con o senza i Paesi Arabi? I giochi di prestigio sono sotto i nostri occhi. In politica non esistono coincidenze.

La promozione della leadership cinese vuole un grande futuro. Una Cina “spaziale” sempre più al centro della propaganda. Ma appunto, non possiamo altro dire che non propaganda. Non dimentichiamo che la conquista per il monopolio dello spazio è una questione aperta, senza fine.. non sarà certamente una guerra, ma un rubarsi i fondi, gli sponsor, gli investimenti: un business senza limiti.

Ma che c’entra questo con il lock down?

Ha a che fare: a Shangai si prospettano ancora giorni di lockdown estremo, ma non ci sarebbero i dati perché questo venga fatto. Quindi il motivo deve essere un altro.

Per avere una visione concreta della situazione cliccare sul link dell’Istituto Liberale in Twitch Chiusi in casa a morire in Cina – Twitch

La Cina  vuole dimostrare di essere al passo con il G-7. In realtà, l’alleato russo ormai economicamente a pezzi e una posizione di limbo per i problemi legati alla situazione: si fa notare che i lockdown duri sono iniziati con l’Armata Rossa impantanata in Ucraina.

Le vittime e i numeri non coincidono con le restrizioni, ormai in atto da settimane: la popolazione è vaccinata con Sinovac, che pare essere inefficace per Omicron 1 e 2, Pechino non vuole che il contagio riparta anche nelle sue zone: la Cina sarebbe posizionata al 20* posto per contagi, mentre il Regno Unito permane al primo posto, seguito dalla Corea del Sud e dall’Italia, dopo di noi la Russia.

Vi sembra che si possa semplificare così?

MC

Riguardo l'autore

martinacecco

Giornalista e blogger. Collaboro con il web in rosa di Donnissima. Dirigo Secolo Trentino e Liberalcafé. Laureata in Filosofia presso l'Università degli Studi di Trento. Collaboro con un Progetto sperimentale di AI.