Approvato dalla Giunta provinciale, su proposta del vicepresidente e assessore all’Urbanistica e Ambiente Mario Tonina, il Piano di Tutela delle Acque 2022-2027. Il Piano rappresenta uno strumento fondamentale per la gestione equa e sostenibile di una risorsa estremamente importante per il Trentino, e indica dettagliatamente le misure necessarie alla tutela qualitativa e quantitativa del sistema idrico provinciale. Il Piano di Tutela viene aggiornato ogni 6 anni. Il documento approvato oggi fa seguito quindi a quello approvato nel 2015, e a differenza del precedente è integrato con il recepimento dei Decreti Direttoriali (29 e 30 del 2017) dell’allora Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, che disciplinano, attraverso specifiche linee guida, le modalità di valutazione ambientale, ex ante, delle derivazioni idriche, nonché le modalità per il rilascio del deflusso ecologico. Un capitolo del nuovo Piano viene inoltre dedicato al ruolo dei cambiamenti climatici sulla risorsa idrica. “Tagliamo un traguardo importante – sottolinea il vicepresidente Tonina – che fa tesoro del cammino già fatto fin qui per la tutela e la valorizzazione delle acque e ci proietta anche verso scenari futuri, incrociando anche quanto previsto dalla Strategia provinciale per lo Sviluppo Sostenibile. Il Piano fornisce le indicazioni affinché gli usi in atto e quelli futuri della risorsa idrica avvengano secondo i principi della conservazione, del risparmio e del riutilizzo virtuoso del bene. L’acqua è una risorsa preziosa e lo sarà ancora di più in futuro, alla luce dei previsti effetti del cambiamento climatico. Spetta a noi utilizzarla in maniera oculata e sostenibile, dando la priorità all’utilizzo idropotabile, e nel rispetto del deflusso ecologico”.
Con il Piano approvato, a tutti i corpi idrici superficiali del Trentino (377 fra fiumi e torrenti e 21 laghi) e sotterranei (22 corpi idrici), viene attribuito un giudizio di qualità, raggiunto attraverso una intensa attività di monitoraggio delle caratteristiche chimiche e biologiche delle acque. L’analisi degli impatti gravanti sui corpi idrici è stata effettuata con puntuali indagini territoriali, che hanno permesso fra le altre cose di individuare specifiche misure per raggiungere, laddove possibile, entro il 2027, lo stato di qualità “buono” nei corpi idrici di qualità inferiore, conformemente a quanto stabilito dalle normative vigenti.
Il Piano definisce quindi gli interventi di protezione e risanamento dei corpi idrici, e l’uso sostenibile dell’acqua, individuando le misure integrate di tutela qualitativa e quantitativa della risorsa, che assicurino la sua naturale autodepurazione e la sua capacità di sostenere comunità animali e vegetali il più possibile ampie e diversificate.
(mp)