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Lettere al Direttore

In Risposta a Marco Vannucci: Sanremo, “perché dobbiamo pagare il canone?

Buongiorno,

anche la direttrice di Secolo Trentino guarda Sanremo, non si preoccupi, l’ho sempre guardato e – non utilizzando la TV – mi preparo giorni prima per “accendere il media“. Seguo, infatti, solo Sanremo e Rai Storia. I Mondiali e Miss Italia, quando erano in chiaro, li guardavo volentieri. Ogni volta mi impegno nell’ordine di: commentare con la mia famiglia le esibizioni, il presentatore, gli assistenti, infine mi appassionano le mode nell’abbigliamento, per cui mi concentro molto sull’aspetto dei cantanti e sul comportamento (tanto, non si sa come mai, ma l’Ariston è perfetto in tutto tranne che nell’audio, diciamocelo, non si sente nulla e quel poco che si sente si capisce a stento, se non ci fosse youtube dovremmo stare attaccati alla radio per capire cosa dicono questi cantanti).

Cercherò di fare una falsariga seguendo il filo del discorso: innanzi tutto nel merito della gara, io invertirei – rispetto al verdetto della Sala Stampa – Mara Sattei con Lazza, nonché invertirei Colapesce & DiMartino con Elodie, nonché invertirei Rosa Chemical con ComaCose.

Aggiungerei un aspetto non secondario: testi come quello di Tananai e di Anna Oxa o di Ultimo – direi questi essenzialmente – vanno somministrati con il tempo, perché parlano di questioni molto profonde, non sono solo canzonette, ma questo è il mio parere personale, naturalmente.

Come 44 enne mi trovo con dei nipoti in età di scuola superiore e di università, peraltro ho appena affrontato io stessa un secondo percorso di studi universitari, per cui posso con certezza dire che i nostri giovani si dividono, dal punto di vista strettamente estetico, tra coloro che sono elegantissimi anche nella vita di tutti i giorni, come Elodie e coloro che non ci fanno particolarmente caso, oppure coloro che invece esagerano dalla parte opposta, nell’essere eccentrici, come Rosa Chemical. Sostengo che ci sia una sorta di complementarità e di fragilità tra queste diverse categorie estetiche di giovani.

Dalla mia esperienza e guardando questi artisti posso pensare che noi adulti siamo come elefanti in una cristalleria e che dobbiamo entrare in punta di piedi. Non a caso specifico NOI adulti, perché questi giovani ancorché trentenni, taluni, non sono adulti!

Il caso di Blanco dovrebbe farci riflettere: si tratta di un episodio a Sanremo di drammatica cattiva gestione del palco e dell’ansia e dell’adrenalina, posso quasi certamente pensare che il test antidroga sarà una perdita di tempo, l’adrenalina non è un reato. Ma è reato rompere dei beni pubblici in uno spettacolo pubblico: attenzione, perché Sanremo non è un concerto di un singolo artista, nonché i fiori sul palco non sono gli strumenti personali: si rompe quello che appartiene a sé stessi, volendo, ma non le cose degli altri. Una domanda sensata potrebbe essere dunque: di chi erano quei fiori, chi paga, il direttore ha confermato quanto sostenuto da Codacons che si procede con una denuncia? Il danno erariale non è una cavolata. Blanco ha risposto con una lettera scritta a mano, che retrodata il giovane ventenne a un dodicenne. Dobbiamo prendere atto che i giovani hanno subito un rallentamento psicologico, tra Covid e web, sono meno maturi di un tempo, sono indietro di molti anni rispetto all’età anagrafica, occhio, è un problema.

La Nuova Costituente che verrà

In merito alla Costituzione la mia posizione è sempre stata chiara: la Riforma Renzi era ridicola immondizia, perché non aveva i presupposti giuridici per resistere 5 minuti, nemmeno in caso di guerra, per questo ho votato NO e l’ho detto in parecchie occasioni, ritengo che l’Articolo 21 sia sacro, ma in questo frangente noto l’incongruenza di quell'”Italia ripudia la Guerra“, che francamente stride con il nostro intervento indiretto con la NATO in Ucraina, che non fa che protrarre un problema economico e politico insorto tra due nazioni in merito a una sostanziale Guerra di Secessione.

In tema di guerra e non interventismo, manifesto che io personalmente ho firmato.

Mi scusi il cinismo, ma l’Indipendenza, oltre che sociale e politica, è anche e specialmente economica e militare, se per essere indipendente devo chiedere adesione economicamente all’Unione Europea e militarmente alla NATO, probabilmente chi mi ha occupato il territorio ha semplicemente mostrato che il Re è nudo. E non è colpa del Presidente ucraino: un presentatore difficilmente da giovane – mentre era legittimamente concentrato sulla sua carriera televisiva – avrà osservato come è nata Roma, “Roma non è nata in un giorno“. Avrei puntato molto su questo, meno sulla libertà di opinione, che non manca. Lo dimostra il fatto che io stessa scrivo e non certo politicamente accettabile. Di Benigni ricordo Pinocchio, con piacere.

Quindi Benigni si dilunga, come tutti quei monologhi insostenibili, ad oggi 50 secondi sono troppi, per cui credo che Sanremo avrebbe dovuto mandare pochi messaggi chiave e tagliare la polemica politica. Mi viene il dubbio che siano monologhi inseriti per riempire i tempi morti, perché i messaggi sono banali e dopo 30 secondi, vista la franchigia di 7 minuti circa, si va a fare la pipì. Mi scusino l’irriverenza, ma non ne ho seguito uno, tranne Benigni, appunto. Penso che servano per arrivare a coprire fino alle 2 di notte, per il cache.

Amadeus ha sostenuto che se non piace basta cambiare canale, ma la RAI ha il canone. Entriamo nel merito della sua domanda topica: perché pagarlo? Perché la legge prevede che chi ha un mezzo televisivo lo debba pagare, con le eccezioni a norma. Io NON possiedo la TV, la monto per Sanremo, i Mondiali e Miss Italia, ma l’ho sempre pagato perché lo dice la legge e da liberale che sono, penso che la libertà tutta, sia libertà solo nel solco della legge. Siamo, come diceva più o meno il compianto Martino, una minoranza, noi liberali, essere liberale oggi significa saper essere conservatore, quando si tratta di difendere libertà già acquisite, essere progressisti rispetto a chi vuol tornare indietro.

In merito alla influencer Chiara Ferragni io ritengo che – rispetto a tante – se la sia cavata bene, sa parlare e tenere il palco, non l’avrei mai detto, perché su Instagram è sempre molto schizzata, a Sanremo l’ho trovata maturata, invecchiata e forse sta diventando una professionista, speriamo. I suoi messaggi non li ho colti, mi sembrano aria fritta.

Il marito, invece, ha un carisma differente, anarchico e miliardario, un bel comodo mix: ha preso una posizione molto chiara e decisa contro il Governo, non avrei mai pensato che un borghese potesse trasformarsi in anarchico e prendere le parti del popolo bue. Il soggetto, principalmente, mi vede concorde con il fatto che la morale sia una questione religiosa ed etica e non una questione giuridica, ma non sono d’accordo quando sostiene che gli enti di aggregazione sindacale e giuridica, come le Corporazioni, come il Codacons, siano sciocchezze. Lo sono se non si fanno valere, per cui probabilmente poche idee e ben confuse, ma Fedez non è un politico, è un rapper, e i rapper fanno opinione.

Paragoni che non possono reggere

In merito ai paragoni da lei fatti: gli artisti di cui parla lei sono oggetto di una selezione, valutati nel tempo e dal tempo, quelli che sono comparsi ieri sul palco dell’Ariston invece sono la scrematura ottenuta dal web e dalle condizioni economiche. Nessuno di loro, tranne pochi casi, come Marco Mengoni, Giorgia, Anna Oxa e altri, hanno alle spalle anche la gestione del palco. Oggi come oggi è più facile fare cassa nel breve, ad esempio con una buona gestione dei profili web.

Dire quello che si pensa, pensare quello che si fa, fare quello che si dice. Lineare: ho apprezzato molto Fiorello, se non altro perché fuori dal palco siamo fatti così. Tranquilli. Mi ha fatto molto ridere Angelo Duro, lo conoscevo da tempo come comico sarcastico, concordo: essere semplicemente diretti oggi è la trasgressione massima.

Il fatto è che troviamo a Sanremo un estratto abbastanza fedele della società, mancavano i giovani impegnati, non c’è una canzone che sia classicamente italiana. Questo, a mio parere, dovrebbe far riflettere: per avere musica tipicamente italiana hanno portato sul palco i Pooh, Massimo Ranieri, Albano. In merito a Gianni Morandi è il mattatore di spalla. A occhio mi sembrano quasi tutti di sinistra.

Fiori o ermellini per la mascotte di Milano Cortina?

Un caro saluto, la Direttrice Martina Cecco

Riguardo l'autore

martinacecco

Giornalista e blogger. Collaboro con il web in rosa di Donnissima. Dirigo Secolo Trentino e Liberalcafé. Laureata in Filosofia presso l'Università degli Studi di Trento. Collaboro con un Progetto sperimentale di AI.