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Festival Economia Trento: “Perché cambiare l’Italia conviene a tutti”

Carlo Bonomi, Presidente di Confindustria, dialoga con Silvia Sciorilli Borrelli giornalista del Sole 24 Ore. Bonomi ha aperto il suo intervento ricordando come, lo scorso anno, dopo la pandemia, in piena crisi energetica, sia cambiato per l’ennesima volta lo scenario, ma in questo contesto l’Industria italiana si salva come sempre. Reduce da uno storico incontro con il Medef, si trova a considerare come l’economia spesso risolva le frizioni tra Stati: con Next Generation EU si sono ricomposti i tasselli di fronte alle sfide lanciate da USA e Cina, dove ognuno sta rispondendo per sé. In questo quadro le relazioni tra Italia e Francia sono fondamentali e ConfindustriaMedef possono ulteriormente rafforzarle.

“Gli ultimi dati dicono che la Germania è in recessione tecnica, il loro modello è in crisi, sta rallentando. Per anni aveva appoggiato la sua industria sul prezzo molto competitivo delle energie, compreso il gas russo e sul mercato cinese e tutto questo sta iniziando a mancare ed è andato in crisi. La Francia non sta andando molto bene, ma mal comune non fa mezzo gaudio perché, se guardiamo i dati commerciali con la Francia, significa che ci troviamo con due interlocutori in difficoltà.”

Non possiamo rimanere fermi di fronte alle sfide che ci pongono gli USA e la Cina, ha chiesto la giornalista, lei ha qualche timore rispetto a possibili delocalizzazioni in USA alla luce del Piano Biden? Ha chiesto Borrelli.

“L’Europa ha dato una risposta in merito a quello che vuole fare: ridurre le emissioni, ma non sta affrontando la transizione accompagnando le imprese; a differenza degli USA non sono ancora stati messi in campo strumenti finanziari per accompagnare l’industria europea, che è strategica e di trasformazione. Non avendo imparato la lezione dal passato, non capiamo che l’industria è un argomento europeo. Gli USA lo hanno capito e hanno messo in campo strumenti finanziari per essere competitivi.”

Bonomi ha messo in chiaro che gli aiuti alle industrie, se pervengono dallo stato, hanno una base fiscale. Quindi chi ha un ampio margine fiscale riesce ad aiutare maggiormente rispetto a chi il margine non lo ha.

Bonomi vede nella ricostruzione dell’Ucraina un momento importante anche per ricostruire il tessuto sociale e culturale di una nazione dove, prima del conflitto, moltissime persone erano russofone e molte famiglie sono miste.

Borrelli ha chiesto se, in tema di automotive e di obiettivi europei, non si sia messa troppa carne al fuoco, collegando il problema alla messa in atto del PNRR.

Bonomi ha sottolineato che l’Italia non ha le tempistiche adatte a questo genere di piani, perché lo Stato italiano non è moderno, efficiente, inclusivo: per questo si sono creati molteplici problemi, che derivano dall’aver rimesso in circolo progetti che molto probabilmente non sono tutti adeguati all’aumento del PIL; poiché il PNRR sarà pagato da chi ancora non è nato è evidente che vanno ricalibrati i progetti alla luce di quello che è adesso il mondo (energie, materiali, mobilità).

“Questo problema non è solo italiano, ci sono altri cinque paesi che hanno modificato l’invio principale, perché è evidente che l’obiettivo deve essere la crescita.”

Borrelli ha chiesto come mai, avendo precedentemente lodato il piano Conte, modificato dal Governo Draghi, adesso stiamo dando per scontato che il piano non sia adeguato e che le critiche emerse all’interno degli apparati dello Stato e dalla Corte dei Conti siano da ricalibrare su nuovi obiettivi.

“Il merito del Governo Draghi è stato di essere riuscito in 40 giorni ad arrivare al Governo, entrare nel merito delle risorse, senza però riuscire a modificare le diverse parti: in compenso è riuscito a cadenzare le diverse scadenze del piano. Confindustria sin da principio ha fatto emergere le criticità che richiedono di rimettere mano al piano.”

Borrelli ha chiesto quali sono le Riforme più urgenti.

“Non si stanno affrontando la Riforma della Giustizia, la Riforma Fiscale organica, la Riforma del lavoro a 360° di cui non vediamo alcuna traccia nemmeno nell’ultimo decreto lavoro.”

Borrelli ha chiesto cosa pensa Confindustria della realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, molto sostenuto dal Ministro Matteo Salvini.

“Confindustria è sempre stato favorevole alla realizzazione del Ponte sullo stretto di Messina, ma questa non può essere una sola infrastruttura che interessa da principio le due Regioni di Calabria e Sicilia che Necessitano di una opiano di infrastrutture molto corposo.”

“Quando avvengono tristi eventi (come quello in Romagna ndr) si sostiene di dover intervenire per affrontare il dissesto idrogeologico, se si va a cercare nelle precedenti relazioni di Confindustria emerge che gli investimenti in questo senso non sono solo economici, ma di civiltà. Per l’imprenditore è importante che ci siano interventi certi, mirati, con tempistiche certe.” Ha detto Bonomi.

IL GOVERNO NON ABBIA LA TENTAZIONE DI AVERE PARAMETRI DI MAGLIE LARGHE ALL’INIZIO DEL PATTO DI STABILITA’PESANDO LA PARTE PREVALENTE NEL SECONDO TEMPO

“Per quanto riguarda il Patto di Stabilità si parla di revisione  – ha detto Borrelli – l’Italia ce la può fare nei termini discussi a Bruxelles oppure resta una scelta che pesa sull’industria italiana?”

“Avendo un debito così alto, ancorché spalmato nel tempo, non è nostro interesse rimanere esposti a tali turbolenze; il Patto di stabilità ha elementi interessanti, ma l’Europa deve chiarire dove vuole arrivare.”

“Ha ragione chi sostiene che l’Europa deve dare dei target e poi lasciare ai paesi decidere il da fare con un approccio meno ideologico?” Ha chiesto Borrelli.

“La filosofia dell’Europa è sempre stata quella della neutralità: dando un obiettivo e lasciando libera ò ha detto Bonomi – la ricerca e la sperimentazione di nuove tecnologie: con obiettivi ambiziosi da raggiungere in poco tempo, o si danno delle risorse importanti, oppure ci sono costi sociali da prevedere. In queste transizioni ci saranno nuove attività, ma nel frattempo molte chiuderanno. Come si è pensata l’uscita o la riqualifica professionale per le imprese che sono in dismissione?”

ENERGIA NUCLEARE E IMPRESE IN AFRICA

“L’Europa è colpevole solo dell’8% delle emissioni inquinanti, mentre India e Cina sono le principali responsabili di queste emissioni. Vorrei vedere una ricerca sulle nuove tecnologie nucleari, con delle discussioni tra chi se ne intende. 13 paesi su 27 in Europa hanno centrali nucleari, la Francia ne ha 53.”

“Il Ministro Tajani ha parlato proprio qui a Trento di poter investire in Africa. L’Africa può diventare un interlocutore importante? Ha chiesto Borrelli. “L’Italia da molto tempo esporta e lavora con l’Africa.” Ha detto Bonomi.

Il Festival dell’Economia si è avviato alla conclusione con la cerimonia di premiazione per la sostenibilità.

“L’Europa è colpevole solo dell’8% delle emissioni inquinanti, mentre India e Cina sono le principali responsabili di queste emissioni. Vorrei vedere una ricerca sulle nuove tecnologie nucleari, con delle discussioni tra chi se ne intende. 13 paesi su 27 in Europa hanno centrali nucleari, la Francia ne ha 53.”

“Il Ministro Tajani ha parlato proprio qui a Trento di poter investire in Africa. L’Africa può diventare un interlocutore importante? Ha chiesto Borrelli. “L’Italia da molto tempo esporta e lavora con l’Africa.” Ha detto Bonomi.

CONCLUSIONI DEL FESTIVAL

Nicola Battuello Executive e Vice Presidente dell’ente di Certificazione RINA ha premiato con la targa della sostenibilità e con la certificazione per l’organizzazione dell’evento sia Trentino Marketing che il Gruppo 24 Ore.

La chiusura del Festival dell’Economia si è celebrata con i messaggi da parte del Presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti, il Sindaco di Trento Franco Ianeselli, il Direttore del Sole 24 Ore Fabio Tamburini, l’organizzazione e i volontari.

Sono intervenute sul palco Mirja Cartia d’Asero, nuovo AD de Il Sole 24 Ore, Paola Iamiceli Prorettrice Vicaria dell’Università di Trento, Maurizio Rossini di Trentino Marketing e Federico Silvestri Direttore Generale Media & Business Gruppo24 Ore e 24 Ore Eventi.

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“Il mondo potrà essere migliore se potrà essere consapevole, per essere consapevole non può essere superficiale. E’ fondamentale che ci si abitui a un confronto e non a uno scontro. Ci sono due modi di fare il giornalismo, la curvatura dei fatti in funzione delle opinioni, oppure un altro modo di fare il giornalismo, il racconto dei fatti. I fatti devono essere veri e le opinioni contrapposte. Questo è il modo in cui abbiamo organizzato il Festival di Trento” ha detto Fabio Tamburini.

Martina Cecco