Una stretta doverosa, ma forse non sufficiente, ai bed and breakfast in Italia: è quello che sta prevedendo il governo. In Italia, il turismo è una delle principali fonti di reddito per l’economia nazionale. È indubbio che il nostro paese vanta un patrimonio storico, culturale e paesaggistico unico al mondo, che lo rende una meta ambita da turisti di tutto il mondo. Tuttavia, la situazione attuale rischia di diventare insostenibile soprattutto a causa della proliferazione dei bed and breakfast che rappresentano un danno per le grandi città così come per le località turistiche.
Il Governo sembra quindi introdurre un disegno di legge a riguardo e tra le misure contenute nella bozza del disegno di legge – così come è stato riportato dall’Agenzia di stampa Lapresse e da Wired – ci sarebbe un Codice identificativo nazionale (Cin) per ogni immobile a uso abitativo messo in affitto per finalità turistiche, con annesso obbligo di esporlo, pena una multa che potrebbe arrivare fino a 5mila euro. Tale codice dovrebbe essere peraltro anche riportato negli annunci pubblicati su tutti i portali telematici, sulla falsariga di quanto già fatto a livello locale da parte delle regioni.
Risulterebbe, poi, sempre secondo le notizie riportate dalle due testate che possano essere previsti degli obblighi di permanenza di almeno due notti nelle strutture presenti nei centri storici delle principali città italiane, come Roma, Firenze, Napoli e Milano, città che presentano sia una natura turistica sia una natura dedita al terziario.
I bed and breakfast rappresentano una valida alternativa all’albergo classico, offrendo un soggiorno in ambienti più familiari e accoglienti nei principi anche se ormai la loro moltiplicazione sta sdenaturando le loro originarie caratteristiche. Ad esserne svantaggiati i residenti delle zone in cui si trovano in maggior numero. Infatti, questi ultimi spesso faticano a trovare alloggi a prezzi accessibili, mentre i lavoratori non sono in grado di trovare un alloggio in grado di soddisfare le loro esigenze.
Ma i danni causati dai bed and breakfast non si limitano ai singoli cittadini. L’impatto è presente anche nel settore alberghiero, che già da tempo cerca di contrastare la crescente concorrenza delle strutture ricettive di minori dimensioni. Il fatto è che i bed and breakfast in molti casi possono non rispettare nemmeno le norme per la gestione dei rifiuti, la certificazione energetica e l’igiene alimentare. Questo è un problema importante, soprattutto in un periodo in cui il turismo italiano sta cercando di ricostruire la propria immagine dopo l’epidemia del Covid-19.
Per contro, il governo italiano ha pensato di affrontare la questione in maniera attiva, attraverso quella che può sembrare una politica volta alla riduzione dei bed and breakfast in alcune zone sensibili. Questa scelta rappresenta un’azione di grande importanza, fornendo al settore alberghiero una maggiore possibilità di svolgere il proprio lavoro e di migliorare la qualità dei servizi offerti. Allo stesso tempo, questa scelta tutela il patrimonio ambientale e culturale delle nostre località turistiche, spesso oggetto di danni e problemi legati a una gestione non adeguata delle strutture ricettive esistenti.