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31 luglio 1993: muore improvvisamente Re Baldovino

Il 31 luglio del 1993 moriva improvvisamente in Spagna Re Baldovino dei belgi: il re triste. La sua morte improvvisa scosse il Belgio perchè aveva solo 62 anni e sembrava ancora in forma durante la festa nazionale, avvenuta dieci giorni prima del suo decesso.

Baldovino era salito al trono il 17 luglio 1951, all’età di soli 20 anni, in un momento di grande caos politico. Suo padre, il re Leopoldo III, era stato oggetto di controversie a causa del suo comportamento durante la seconda guerra mondiale, e molti belgi non volevano vederlo sul trono. Tuttavia, il giovane Baldovino aveva assunto l’incarico con responsabilità, nonostante le difficoltà e l’immagine di “re triste” a lui associata.

Per una decina d’anni, come ricorda vitavarese.org, la coppia cercò l’erede al trono ma per ben cinque volte, pur rimanendo sempre incinta Fabiola non riusciva mai a portare a termine bene la gravidanza, oppure il bambino nasceva morto; insomma, una delusione cocente per tutti. Nonostante vari interventi, alla fine i sovrani dovettero rassegnarsi a non avere figli. Ma poichè Baldovino sapeva che nulla avviene a caso, un giorno disse: “Ci siamo interrogati sul senso della nostra sofferenza e, a poco a poco, abbiamo capito che il nostro cuore era più libero per amare tutti i bambini, assolutamente tutti i bambini».

La vita di Baldovino ha subito una svolta significativa quando sposò con Doña Fabiola de Mora y Aragón il 15 dicembre 1960. La coppia era unita da un profondo amore reciproco e dal desiderio di aiutare il popolo belga. Baldovino è stato visto da molti come un “padre della nazione”, grazie alla sua personalità amorevole e alla volontà di ascoltare le preoccupazioni dei suoi sudditi.

Oltre ad essere riconosciuto come un simbolo di unità nel paese, Baldovino era anche un re politico, in controtendenza alle altre monarchie costituzionali europee. Sostenne sempre l’importanza dell’unità nella diversità e ha riconosciuto la necessità di regionalizzare il Belgio. La sua posizione politica fu spesso lodata per la sua saggezza e umanità.

Baldovino era anche un uomo profondamente religioso, così come sua moglie Fabiola. Nel 1990 decise contro tutto e tutti di controfirmare una legge sull’aborto per motivi di coscienza. Il re era un profondo cattolico. Questa decisione scatenò una crisi di stato, ma il popolo belga non incolpò mai il re per il suo gesto. Fu così che il Parlamento, applicando una particolare interpretazione dell’articolo 93 della Costituzione, prese atto di una temporanea “impossibilità di regnare” del sovrano e promulgò, in vece del re, il provvedimento in data 3 aprile (il 5 aprile seguente, con una nuova constatazione della pienezza delle funzioni del re, quest’ultimo fu ristabilito dal Parlamento alle proprie funzioni). Una soluzione che nei fatti aiutò lo stesso re a superare la delicata questione.

La morte improvvisa di Re Baldovino del Belgio lasciò il suo paese in lutto. Il suo carattere amorevole e il suo impegno per l’unità e la giustizia hanno lasciato un segno indelebile nella storia del Belgio. La sua eredità vive ancora oggi, con il ricordo di un re che ha dedicato la sua vita al bene dei suoi sudditi.