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Salute

Visite specialistiche, l’Apss ha risposto a oltre 7mila prenotazioni in più

Di fronte all’aumento delle richieste di prestazioni specialistiche, l’Azienda provinciale per i servizi sanitari in Trentino ha incrementato la propria offerta, garantendo una risposta a oltre 7.000 prenotazioni in più al mese nel 2023 rispetto al periodo pre-Covid. Nel periodo gennaio-luglio 2022 sono state effettuate 650.000 visite prenotate, mentre nello stesso periodo del 2023 il numero è salito a 703.000, ovvero 53.000 in più, pari a un aumento del 8%. Se questa tendenza continua per l’intero anno, si supererà il record pre-pandemia del 2019, che era di 1.260.000 prenotazioni.

L’assessore provinciale alla salute Segnana ha sottolineato l’importanza dei dati che consentono “di rendere conto di quello che stiamo mettendo in atto per dare risposte alla nostra comunità, riguardo ad un tema che presenta delle criticità, a livello nazionale e anche in Trentino, e sul quale è massima l’attenzione da parte di Amministrazione e Azienda sanitaria”. “Il recupero rispetto alla fase più difficile dovuta all’impatto della pandemia, alle carenze di personale e all’aumento delle richieste dei cittadini – ha precisato Segnana – è in atto, con un grande sforzo dei nostri sanitari. Come Giunta abbiamo dedicato risorse specifiche rivolte al Piano sulle liste d’attesa, per gli straordinari del personale e la collaborazione del privato accreditato. Ma non c’è nessuna privatizzazione del sistema, i numeri infatti confermano il fatto che il peso del privato è contenuto rispetto alla media nazionale”.

Segnana ha quindi ricordato che il sistema sanitario trentino si conferma attrattivo: “Le azioni messe in campo e gli investimenti vanno in questa direzione, come dimostra anche l’esito positivo dell’ultimo concorso per medici anestesisti, con 36 candidati tutti ritenuti idonei, e quello della selezione per l’infermieristica con circa 400 iscritti. L’impegno è davvero notevole, pensiamo infatti alle risorse dedicate ai rinnovi dei contratti, ai protocolli con le sigle sindacali, al bonus Covid, alla trattativa con la dirigenza medica in corso in Apran. C’è poi la facoltà di medicina che ha sicuramente creato interesse e ci consentirà di dare risposte nel medio e lungo termine”.