Nicoletta Manni è intervenuta ai microfoni di Rai Radio2 nel corso di “Non è un Paese per Giovani”, programma condotto da Massimo Cervelli e Tommaso Labate, in onda dal lunedì al venerdì dalle 12 alle 13.30 per parlare, tra le varie, della sua carriera e del suo nuovo “ruolo” come étoile della Scala di Milano.
La nuova étoile della Scala di Milano ha esordito proprio raccontando: “Nessuno se lo aspettava, in teatro erano cinque le persone che lo sapevano. La mattina sono andata in teatro, ho fatto le prove, il pomeriggio ho riposato un po’ prima dello spettacolo, era tutto nella norma, niente mi faceva sospettare quello che sarebbe successo”.
Sempre sulla sua nomina come étoile della Scala di Milano, Nicoletta Manni ha aggiunto: “Chi decide chi è la nuova étoile? Solitamente il direttore del corpo di ballo, sulla base di vari elementi, come la bravura, il percorso che ha effettuato il ballerino all’interno del teatro, è un insieme di elementi”.
Infine, concludendo il suo intervento la ballerina si è soffermata a parlare del suo passato e della sua carriera, aggiungendo: “La prima volta che ho messo il tutù? In questi giorni diverse volte ho ripensato a tutto il percorso della mia vita professionale. Alle ore trascorse in sala ballo, soprattutto alla Scala. Mi veniva da sorridere, mai avrei immaginato di arrivare a questo momento. Ricordo benissimo il primo giorno in cui sono andata a scuola di danza. Mia mamma era una insegnante di danza, è stato un percorso naturale. Come ho detto dieci anni fa quando sono stata promossa prima ballerina, ripeto che questo per me è un punto di partenza. Vorrei avere sempre lo stimolo di andare avanti e di superarmi. Da subito ho imparato che la danza è una professione che richiede impegno, forza di volontà, dedizione. Ma sono rinunce che uno fa senza troppo sacrificio”.