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Luca Zaia a NPG: “La morte di Giulia Cecchettin è un Big Bang nella storia di questo Paese”

Luca Zaia a NPG su Rai Radio2: “La morte di Giulia Cecchettin è un Big Bang nella storia di questo Paese. Portiamo il discorso del padre nelle scuole. Ci sono dei temi dove la politica deve stare fuori e pensare all’interesse nazionale”. Sul suo futuro: “Tornare a Bruxelles? Piuttosto tornerei a Marbella. Se ci andrei anche col generale Vannacci? Lì ci andrei con chiunque”. 

Luca Zaia è stato ospite di Rai Radio2 nel corso del programma “Non è un Paese per Giovani”, condotto da Massimo Cervelli e Tommaso Labate, in diretta dal lunedì al venerdì dalle 12 alle 13.30.

Luca Zaia ha dichiarato: “La morte di GIulia Cecchettin è una tragedia immane. Questo non vuol dire che le altre centoquattro signore o ragazze che hanno perso la vita prima di lei siano numeri. La sua vicenda è un Big Bang nella storia di questo Paese e nelle coscienze. Il papà nonostante il dolore ha voluto dare un senso a questo momento affinché Giulia non venga derubricata come la centocinquesima vittima, ma perché certe cose non accadano più. Ha fatto un intervento in chiesa strepitoso, di altissimo livello. Il discorso che ha fatto il papà di Giulia lo dobbiamo portare nelle scuole, lo dobbiamo far leggere, e poi far partire mattinate di riflessioni. E’ innegabile che una presa di coscienza della comunità ti porta a fare un lavoro di squadra. E otteniamo due risultati: scovare i trogloditi convinti che la donna sia un possesso. E identificare gli individui che mandano segnali non positivi, che molto spesso trascuriamo, banalizziamo, fino a quando un Turetta della situazione non ammazza a coltellate la sua fidanzate. Ci sono dei temi dove la politica deve stare fuori e pensare all’interesse Nazionale. Dobbiamo fare un lavoro di squadra. Da soli si fa prima, insieme si fa molta più strada”. 

Sull’ipotesi di tornare a Bruxelles e sulla possibile vicinanza al suo partito del generale Vannacci: “Tornare a Bruxelles? Perché tornarci? Piuttosto tornerei a Marbella (riferimento al suo ultimo libro, ‘Fà presto, vai piano’, racconto di Zaia diciottenne che nel 1986 partì per la Spagna con i suoi due più cari amici). Se ci andrei col generale Vannacci? Ci andrei con chiunque. La nascita della mia passione politica? Io non ho la passione politica, ho la passione per governare, amministrare, è tutta un’altra roba. Ho sempre fatto l’amministratore”.