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photocredit: foto profilo Facebook Giucas Casella
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Giucas Casella a “I Lunatici”: “da bambino caddi in un pozzo e mia madre sordomuta mi salvò grazie alla telepatia”

Casella ha raccontato: "Da bambino caddi in un pozzo e mia madre sordomuta mi salvò grazie alla telepatia. Urlavo ma non poteva sentirmi. Da quel momento ho iniziato a capire di avere qualcosa di diverso. Ipnotizzavo i miei compagni di scuola, i loro genitori si lamentavano pensando che fossi uno stregone.

Giucas Casella è stato ospite di Rai Radio2 nel corso del programma “I Lunatici”, in diretta dal lunedì al venerdì dalla mezzanotte alle tre, live anche su Rai 2 tra l’1.30 e le 2.30 circa.

Casella ha raccontato: “Da bambino caddi in un pozzo e mia madre sordomuta mi salvò grazie alla telepatia. Urlavo ma non poteva sentirmi. Da quel momento ho iniziato a capire di avere qualcosa di diverso. Ipnotizzavo i miei compagni di scuola, i loro genitori si lamentavano pensando che fossi uno stregone. Invece il parroco del mio paese mi fece fare uno spettacolo. Ho avuto questa possibilità, poi me ne sono andato in giro per il mondo facendo il fachiro. L’espressione ‘Quando lo dico io?’ Nasce con l’imitazione che mi faceva Gigi Sabani. All’inizio mi sono lamentato, negli spettacoli appena entravo in scena mi accoglievano così. Me ne lamentai con quello che all’epoca era il direttore di Rai 1 e lui mi disse che era tutta popolarità. Così è stato. Gli esperimenti che bloccavano la gente da casa? Succedeva davvero, infatti poi ho smesso di coinvolgere il pubblico a casa. Mi invitarono in un programma televisivo in Germania e successe la fine del mondo. E’ rimasto un ministro con le mani legate. Da lì ho girato tutto il mondo davvero per fare spettacoli televisivi”.

Ancora Casella: “Il numero che mi rimane da realizzare? Ipnotizzare uno sciame di api che mi copre dappertutto. E’ realizzabile ma è difficile proporlo. Chi mi ha scoperto? Pippo Baudo. Era il 1979/80. Pippo mi disse che gli avevano molto parlato di me. Mi fece fare una prova, dandomi cinque minuti di tempo. Sono entrato in scena e ho fatto cinquantacinque minuti di esibizione. Più della metà delle persone rimase con le mani legate. Pippo rimase scioccato, ho dormito a casa sua il giorno dopo, siamo andati in aeroporto, siamo andati in Viale Mazzini, ha fatto vedere cosa era successo e la domenica dopo mi sono trovato a Domenica In”.