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L’opinione: dove va il mondo?

Mi chiedo e vi chiedo dove sta andando il Mondo, dove sta andando l’Europa, dove sta andando l’Italia?

Il mondo ha “scoperto” ormai le proprie carte e ha dichiarato “guerra”, sia dal punto di vista sociologico che umano e religioso, a tutto ciò che non rientra nei suoi schemi. Di conseguenza, quasi tutte le scelte “etiche” e “morali”, sono considerate come “vizi” da combattere perché considerate agli antipodi delle nuove conquiste dei “diritti umani”. Allora stiamo forse assistendo al rovescio del dritto?

Sicuramente abbiamo assistito o stiamo assistendo alla sostituzione del concetto di «bene» col concetto di «utile». E tutta questa confusione viene servita e costantemente propinata sul tavolo – o sull’altare – del “potere”: va molto di moda il classico “piatto biblico di lenticchie”.

È sotto gli occhi di tutti la distruzione della “natura”, in barba all’Europa “green” e ai suoi ministri della transizione ecologica, tutti imbellettati, e ai tanti bla, bla, bla delle “Greta” di turno col megafono in mano, già ormai passate di moda.

Probabilmente, nella mente distorta di molti politici, difronte al profitto della guerra è ridimensionato anche il surriscaldamento del clima! Non c’entra con le bombe che cadono in molti punti della terra, oltre che in Ucraina, ci direbbero. Magari il clima potrebbe essere addirittura calmierato dai super caccia o dai jet bombardieri… che il Presidente americano – e molti altri statisti europei – un giorno sì, e un altro ancora, evocano continuamente come soluzione ideale!

Che dire poi dell’uccisione di uomini, donne e bambini? Sembra quasi normale, per noi, assistere in forma “mondovisione” alle morti e alle catastrofiche conseguenze dei bombardamenti, alimentando in me, ripugnanza e orrore; ma non dimentico che tutto questo è sempre manipolato ad hoc, a seconda delle parti, proprio per “anestetizzare la capacità critica” e suscitare “passioni pro o contro” a seconda degli interessi di chi ci propina tali informazioni.

Ecco allora che tutto prende le sembianze di una comune “fiction” cinematografica, alimentandoci l’ansia delle scene successive. Ci abituano e ci hanno già abituato al dolore in “diretta”: tutto frullato nel modo giusto, per suscitare indignazione e passione “pro o contro”. Tutto è “evento”, per raggiungere un tipo di obiettivo in base alla sottostante cultura dominante del momento. Naturalmente il “tutto” accade all’interno di una cornice politica e sociale europea estremamente ambigua, di “accettazione” e “non accettazione” apparente di un fatto estremamente distruttivo come la guerra.

E boom… con la ricerca spasmodica di un colpevole. Ma, amici miei, come ogni costruzione nasce e cresce mettendo mattone su mattone, così anche ogni situazione di impatto umano-sociale distruttivo, nasce e cresce piano piano attraverso modalità valutate di volta in volta – comunque sempre ed esclusivamente secondo un’ottica utilitaristica – da chi controlla i vari processi sociali. Così, per paradosso, assistiamo in taluni casi alla trasformazione di potenti interessi privati, personali e politici addirittura in “valori universali. E, ops: gli scopi individuali diventano grandi problemi collettivi. E, con buona pace di tutti, ciò che fiorisce e trionfa è solo il mercato delle armi.

E sì! Questo «mercato delle armi» sottrae abilmente, attraverso giustificazioni protettive, enormi risorse umane che, usate in altri campi, risolverebbero gli eterni problemi dei bisogni fondamentali dell’umanità, per la difesa della vita. È veramente incredibile il modo manipolatorio con cui molti politici nascondono e confondono il rapporto di dominio sulla vita degli altri con la tutela della stessa vita. E gli altri? Gli altri, in nome di una supposta libertà, sono privi di diritti, di libertà, di una vita propria e, come assistiamo oggi, persino del sudore della propria fatica: privandoli e distruggendo materialmente la loro casa e i loro affetti!!!! Caro presidente Putin, caro presidente Zelensky, caro Netanyahu, caro Mohammed Deif: non sentite le lacrime, il dolore, la paura della vostra gente, del vostro popolo? Non percepite il costo umano dell’eliminazione fisica della vostra gente? E il terrore muto, inesprimibile dei bambini, degli anziani indifesi e dei portatori di handicap impossibilitati a fuggire da tale orrore?

E così, giorno dopo giorno, le coscienze si sono narcotizzate e, sempre in nome di “supposte libertà”, il degrado morale ed etico è arrivato agli estremi e la violenza, anche quella fisica, dilaga in tutte le sue forme. Quanta ipocrisia, quanto accecamento; eppure a tutti questi potenti che ci governano sono, frequentemente, riservati applausi e soldi a palate. Ogni giorno sui mass media se ne escono, tutti in coro, al grido di “Pace, Pace, Pace”, naturalmente insieme alla richiesta, un giorno sì e l’altro pure, di super-jet della Nato e di altre alleanze militari che bombardino.

Ma di che pace stiamo parlando, quella dei cimiteri? Dove sono gli “operatori di Pace che saranno chiamati Figli di Dio”? (Mt. 5, 9) L’Europa, sempre così preoccupata dei diritti civili ad ogni livello, davvero crede di insegnarci a costruire la libertà di un domani, di un futuro con la schiavitù di oggi? Ma davvero pensa di rinforzare in noi la vita riducendola al sesso libero, alla banale moda di appendere nelle nostre case, “poster” di personaggi famosi della canzone, del cinema, del divertimento frivolo? E crede che questo ci possa bastare? I nostri politici, nostrani ed europei, ci credono davvero così rimbecilliti da pensare che bastino i “bordelli”, le ossessionanti musiche delle canzoni equivoche, gli abbigliamenti provocanti (festival di Sanremo docet) e la banalizzazione delle droghe per stuzzicarci e colpirci, come ubriacati dal delirio di una facile e seduttiva illusione, data da uno stile di vita più consono al disordine che alla morale comune? Ciò che sta accadendo denuncia in modo palese, la malvagità e la scelleratezza degli uomini! E questa scelleratezza pare guastare e contagiare “tutti”, avvolgendoci nella matassa dell’armiamoci e andiamo. A ognuno il suo fucile! Che bello: difendiamo la vita ammazzandola. Il “divide et impera” è sempre innegabilmente efficace, e facilita il radicamento delle proprie posizioni, a prescindere dal fatto che esse siano giuste o sbagliate. Attuale e provocante più che mai il passo biblico: “…quando comandano i giusti, il popolo gioisce… quando governano gli empi, il popolo geme”. (Pr. 29, 2).

Mai Parola fu più vera e più sacra!

Marco Affatigato

Riguardo l'autore

Marco Affatigato

nato il 14 luglio 1956, è uno scrittore e filosofo laureato in Filosofia - Scienze Umane e Esoteriche presso l'Università Marsilio Ficino. È membro di Reporter Sans Frontières, un'organizzazione internazionale che difende la libertà di stampa.

Nel 1980 la rivista «l’Uomo Qualunque» ha pubblicato suoi interventi come articolista. Negli ultimi anni, ha collaborato regolarmente con la rivista online «Storia Verità» (www.storiaverita.org) dal 2020 al 2023.