“Banca d’Italia ha fatto presente che la revisione dell’Istat di pochi giorni fa ha alzato di molto il pil. Noi stavamo andando meglio di quello che sembrasse, e dato che le variazioni percentuali si fanno sull’esistente, se il punto di partenza è più altro l’incremento è percentualmente più basso”.
A dirlo è stato il Senatore della Lega, Claudio Borghi, intervenuto ai microfoni di Radio Cusano nel corso della trasmissione ‘Cinque Notizie’ condotta da Gianluca Fabi, esprimendosi in merito alla manovra.
Il Senatore della Lega, proseguendo nel suo intervento, ha poi ulteriormente specificato: “Nei precedenti governi quando era sospeso il patto di stabilità c’erano gli scostamenti di bilancio, i ristori. Nel mondo ideale il patto di stabilità non esisterebbe. Il governo dovrebbe essere responsabile di quello che fa: dovrebbe cioè avere la possibilità di attuare tutti gli strumenti di politica monetaria. Questo non significa avere la cornucopia per stampare monete d’oro ma in economia ad ogni azione corrisponde una conseguenza: a volte è positiva a volte è negativa”.
E ancora: “Per farla semplice, è evidente che se si comincia a stampare denaro e si raddoppiano gli stipendi di tutti, probabilmente raddoppierebbero anche i prezzi , quindi non si risolve nulla. Però ci sono cose che si potrebbero fare ma che queste regole, molto stupide, sul patto di stabilità impediscono. E’ come guidare col freno a mano tirato o correre con gli scarponi“.
Successivamente, Claudio Borghi, ha poi avvertito: “Chi sta dentro questa ‘curiosa cosa’ che si chiama Unione Europea deve provare a seguirne le regole, ma se e quando ci sarà la consapevolezza che forse questa Unione ci fa più danni che sacrifici allora ragioneremo su un futuro più luminoso. La Germania e la Francia, in buona sostanza, hanno sempre stabilito delle regole ma poi sono state le prime a trasgredire perché, in ogni caso, decidono loro. Potremmo farlo anche noi ma dobbiamo ricordarci cosa accade quando facciamo qualcosa che non piace ai signori: la Banca Centrale comincia a parlare di rischi per lo spred, che poi magari sale. Noi abbiamo un lievissimo problema, che non ci hanno tanto spiegato quando siamo entrati nell’euro, ovvero che la moneta non ce l’abbiamo più noi quindi si può decidere di cercare di rimanere in linea oppure di fare la rivoluzione. Ma per la rivoluzione bisogna essere pronti. E se si fa la rivoluzione senza essere pronti il rischio è che chi stampa i soldi in questo momento poi chiude i rubinetti e facciamo la fine della Grecia”.
Infine, rispondendo alla domanda sul chiedere un contributo a chi ha fatto tanti profitti, Borghi ha risposto: “Sono cifre che non cambieranno mai nulla. E’ ovvio che se all’interno delle regole ti dicono che bisogna fare un deficit non più alto del 3% e se il tuo deficit in assenza di manovra è 3,2, bisogna trovare lo 0.2% da qualche parte. Non serve a un tubo e non fa andare meglio l’economia perché prendere dal sistema economico 0.2% sarà uno 0.2% in meno nel sistema che non mi farà certo crescere di più“.