“Ammonta a 40.153.597,04 euro il Fondo per il sostegno della famiglia e dell’occupazione della Regione autonoma Trentino – Alto Adige/Sudtirol a cui si aggiungono altri euro 1.733.655,44 restituiti dal consiglio regionale nel 2024″.
È questo quanto emerso in fase di rinnovo da parte della Giunta Regionale del comitato dei garanti, composto da rappresentanti delle parti sociali, delle due Province autonome, della Regione e del consiglio regionale, che ha il compito di monitorare l’utilizzo di fondo alimentato dal ricalcolo dei vitalizi dei consiglieri ed ex consiglieri regionali e da liberalità da parte di terzi.
Dal 2020 le Province possono destinare le risorse del Fondo anche per interventi di sostegno della famiglia e dell’occupazione già disposti nell’ambito dei rispettivi ordinamenti provinciali, per cui dei suddetti 40 milioni di euro, 17.491.562,38 euro sono stati impiegati nella realizzazione di nuovi progetti nell’ambito dei settori dell’occupazione, della famiglia e del sociale, e 22.662.034,66 euro assegnati dal 2020 al 2023, sono stati impiegati per il finanziamento di interventi provinciali già in essere.
Con le risorse assegnate prima del 2020 (8.633.419,19 euro) la Provincia autonoma di Trento ha attivato dall’inizio dell’istituzione del Fondo dieci progetti nell’ambito dell’occupazione per un totale di 4.300.000,00 euro, dieci progetti nell’ambito del settore sociale per una spesa di circa 2.300.000,00 euro e sette progetti per le famiglie bisognose per un totale di circa 2.000.000,00 euro.
Con le stesse risorse assegnate prima del 2020 la Provincia autonoma di Bolzano ha realizzato sedici progetti per l’aumento dell’occupazione per un costo di 3.200.000,00 euro, undici progetti sono stati attivati nel sociale per un totale di 2.260.000,00 euro e nove progetti sono stati realizzati per aiutare le famiglie per un totale di circa euro 3.170.000,00 euro.
In merito è intervenuto direttamente, l’Assessore regionale alla Previdenza Sociale, Carlo Daldoss, affermando: “Quasi tutti i progetti si sono conclusi ma molti di questi, avendo avuto risultati molto positivi, sono entrati a regime nel Piano delle politiche del lavoro e del settore sociale delle due Province autonome e sono proseguiti con risorse provinciali”.
Principalmente sono tre i progetti che continuano in Trentino. Il primo è il progetto che prevede di supportare il reinserimento lavorativo di persone disoccupate, prioritariamente di età matura, prossimi alla pensione e al termine della percezione di sostegni al reddito attraverso una serie di servizi all’impiego (orientamento, tutorato e attività per l’inserimento lavorativo, compresa eventuale attività di formazione o di tirocinio).
Il secondo progetto si rivolge prioritariamente a persone disoccupate iscritte ad un Centro per l’impiego espulse da aziende in crisi ed in difficoltà occupazionale. L’intervento è finalizzato a supportare maggiormente i lavoratori disoccupati nella ricerca attiva di lavoro, monitorando il loro percorso fino alla conclusione del progetto e ad aumentare la loro occupabilità, attraverso un’offerta di servizi per il lavoro da prevedersi differenziata in base alle caratteristiche di profilazione e con tempi di risposta particolarmente celeri coerenti con la loro urgenza di trovare un’occupazione.
Il terzo progetto consiste nell’offrire un servizio di orientamento personalizzato e di coaching a persone con disabilità iscritte all’elenco di cui alla L.68/99, per favorirne l’inserimento e il reinserimento lavorativo attraverso azioni mirate individuali ed eventualmente di gruppo.
In Alto Adige, invece, tutti i progetti che sono entrati a regime riguardano i corsi per l’alfabetizzazione dei profughi e quelli di lingua tedesca per badanti e stranieri.
L’Assessore Daldoss ha poi concluso specificando: “L’importanza di questo Fondo va ben oltre le cifre si tratta di uno strumento concreto che permette di rispondere in maniera efficace e tempestiva alle necessità delle famiglie e dei lavoratori, sostenendo progetti che creano nuove opportunità e rafforzano la coesione sociale nel nostro territorio. Grazie alla sinergia tra la Regione, le Province autonome e le parti sociali, siamo in grado di intervenire con misure mirate e continuative, contribuendo a migliorare la qualità della vita dei nostri cittadini e promuovendo un’economia locale più inclusiva e resiliente.”