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epa11574469 Former US President and current Republican presidential nominee Donald Trump speaks at a campaign rally in Johnstown, Pennsylvania, USA, 30 August 2024. Trump spoke about energy development in the battleground state, as well as vice president and Democratic presidential nominee Kamala Harris’s stance on fracking. EPA/JIM LO SCALZO
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Il Post It: Poi arrivò l’americano con le stelle nella mano…

Ha vinto Trump? Viva Trump!

Cosa cambia per noi italiani? Niente, abbiamo solo cambiato il montone. Appecorati all’America eravamo ed appecorati restiamo. Perché tutto rimanga com’è, nel rapporto tra Roma e Washington, non c’è bisogno che tutto cambi. Per buona pace del nobile Tancredi, il personaggio uscito dalla fantasia di Tomasi di Lampedusa, nel romanzo Il Gattopardo.

L’Italia, 80 anni fa, ha perso la guerra ed i liberatori, al di là delle cioccolate e delle promesse, dal disonorevole 8 settembre 1944 ci trattano come sudditi e noi, da bravi conquistati, ai loro ordini ci mettiamo sull’attenti. E chissenefrega della Costituzione e dell’articolo 11: l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa, non di difesa. Ovvero solo quando attaccati possiamo usare le armi. In questi 80 anni nessuno che abbia mai attaccato il Belpaese, fatto salvo quel mezzo missile scagliato da Gheddafi nel 1986 ed arenatesi sulla spiaggia di Lampedusa. In compenso, per volere dello zio Sam a stelle e strisce, abbiamo attaccato noi in mezzo mondo.

E la Costituzione? Macché! E stato sufficiente aggiungere una parolina e finita la festa. Con tanto di gabbare il Santo. Guerre di pace, una definizione uscita dalla mente di un Bernie Madoff qualsiasi aggirando la Costituzione in stile schema Ponzi. Guerre di pace usando i cannoni, qualcosa non torna.

L’unico nel provare a ribellarsi dall’abbraccio della mantide americana finì i suoi giorni ad Hammamet, prima e dopo quell’uomo, Bettino Craxi, è stato solo un belare. Per tutti, nessuno escluso. Pecore di gregge italico incapaci pure di far valere i diritti degli italiani sulla strage del Cermis, su Ustica dove ancora oggi, e malgrado centinaia di fotografie ritraenti la portaerei Saratoga navigare sul Golfo di Napoli, gli americani continuano a negare la loro presenza. Anche per questo non ho seguito le elezioni degli States, per dirla alla mia maniera: me ne frego degli americani e del loro presidente seppure, l’elezione di Trump, mi ha strappato un sorriso di speranza.

Nella storia sanguinaria della terra scoperta da Colombo, Trump, è stato l’unico presidente a non avere bombardato nessuno. Spero continui così. Al meno che non lo faranno fuori prima, s’intende, poiché pure questo fa parte degli usi di questi demoni chiamati liberatori.

Marco Vannucci