Dice che siano di seconda e terza generazione, ma tutti con un comune denominatore identitario: originari del nord Africa. Arabi, quindi, musulmani a dirla sfacciatamente mettendo in chiaro le cose come stanno. Sto citando l’assalto ai tifosi del Maccabi avvenuto in Olanda, ma qui il calcio, almeno per una volta, non c’entra nulla. C’entra, eccome, l’etnia dei tifosi israeliti: ebrei. Tanto basta per promuovere un assalto da ricordare, come ha detto il Premier israeliano Benjamin Netanyahu, la famigerata “notte dei cristalli”.
Arabi di seconda e terza generazione nati in olanda ed olandesi a tutti gli effetti, sui documenti, ma non nella testa. Per buona pace della tanto ostentata integrazione, del buonismo e di tutte le varie balle al seguito, portabandiera di una parte politica europea ed italiana in primis. E noi subiamo. Cos’altro potremmo fare? Nulla, solo subire, dopo avere già ampiamente dato l’altra guancia. Soprattutto noi italiani.
Non so voi, ma il sottoscritto avrebbe i marroni pieni di avere perduto la serenità della sicurezza. L’ho persa nei tram, nei treni, nelle stazioni, nelle vie e piazze della città, oramai l’ho persa in ogni dove. Non oso immaginare i patemi subiti dai genitori con figlie femmine costretti, pure loro, a subire la solita, patetica, risposta: ma anche gli italiani! Subire, quindi, rimanendo pure in silenzio per non ricevere il seguito: razzista, fascista, omofobo e… : a sorata!
Per la quale, a sorata, non ho mai capito il significato del termine, ma credo renda l’idea per una risposta pertinente. Siamo una Nazione praticamente fallita, ma ci vediamo costretti a raschiare il barile per arginare la furia dell’immigrazione selvaggia e per offrire un minimo di sicurezza, aumentando le forze dell’ordine in ogni dove, quando avremmo potuto spendere la medesima cifra per il bene sociale iniziando dalla sanità. In questo quadro apocalittico non tutti gli immigrati sono delinquenti, per l’amor del cielo sono il primo ad affermarlo, ma vogliamo ammettere se pur non volessimo fare di tutta l’erba un fascio dobbiamo distinguere e separare il buono dal cattivo?
Oppure dobbiamo andare avanti seguendo lo stile del tutto va bene, madame la marchesa? Già avevamo ed abbiamo tanti problemi per conto nostro, e ben lo sappiamo, era il caso di aggiungere pure quelli degli altri? In un’Italia dove scorrazzano i minorenni con il coltello in una tasca e la pistola carica nell’altra, l’Italia della ndrangheta-camorra-mafia-sacra corona unita, l’Italia dai cervelli bruciati dalla droga, l’Italia degli assalti al Pronto Soccorso e delle botte agli insegnanti, aggiungere anche i crimini degli extracomunitari è la formula per chiudere la baracca e lasciare le chiavi nella toppa.
Salviamoci finché siamo ancora in tempo. Avanti popolo, vi lascio il posto mio. Avanti popolo, per un popolo infame. Fuori dai denti: di tutto questo sfacelo esiste una matrice politica ed è la sinistra! Ma quella sinistra colpevole di aver fatto credere il tutto permesso, il tutto concesso, il tutto tollerato. La sinistra capace di strizzare l’occhio ai malavitosi portando in casa terroristi come Ocalan nel mentre giudicavano i brigatisti usciti dall’alveo con un benevolo compagni che sbagliano; la sinistra abile ad arricchirsi marciando sulla pelle dei bambini, come a Forteto e Bibbiano; la sinistra delle cooperative case famiglia e di tutto il marciume appresso; la sinistra nata a Capalbio ed evoluta con l’armocromista a 360 euro al giorno per dirti quale cazzo di pantaloni indossare; la sinistra talmente sfacciata da eleggere a Bruxelles una sciagurata. Una sinistra mafiosa, lasciatemi sfogare, dalla magistratura compiacente affinché, a detta loro, sia la sinistra della libertà. La libertà di delinquere.
E l’italietta bigotta, moralista e mendicante, gli va pure dietro. Questa italietta dalle mille leggi inutili ed altre mille dannose come la Legge Merlin per la chiusura dei casini, spostando la prostituzione nelle strade e aprendo il varco ai nigeriani, tunisini, albanesi e rumeni, tutti magnaccia di un esercito di povere schiave. La droga, questa maledetta male del secolo impossibile a debellare, liberalizziamola! In farmacia, con tanto di tessera per i consumatori con la quantità giornaliera prestabilita onde evitare di essere spacciata. In un solo colpo ci libereremo di una buona parte dei criminali, nostrani e non.
Ma per realizzare tutto questo ci vogliono e palle, oppure un’altra Piazza San Sepolcro. Così continuando conviene chiudere bottega lasciando la chiave nella toppa ed un cartello appeso.
Vendesi? No, fottetevi!
Marco Vannucci