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Crisanti (PD): “La mia villa? 6000 euro al mese di manutenzione. Poche richieste per San Valentino”

Se io mi fossi comprato una casa a Cortina avrei pagato di più, il problema è che la casa a Cortina avrebbe delle spese di manutenzione molto più basse.

“Se io mi fossi comprato una casa a Cortina avrei pagato di più, il problema è che la casa a Cortina avrebbe delle spese di manutenzione molto più basse. Abbiamo fatto uno sforzo per restaurare questa casa bellissima, ma chiaramente ciò ha delle spese che un in qualche modo bisogna far rientrare. Ci vogliono, tra pulizie, giardino e altre varie cose, 5-6 mila euro al mese”.

A specificarlo è stato Andrea Crisanti, senatore del Partito Democratico, intervenuto all’interno della trasmissione Calibro 8 su Radio Cusano Campus, intervistato da Francesco Borgonovo.

Proseguendo nel suo intervento, Andrea Crisanti, ha poi voluto specificare: “Con le visite non rientriamo. La villa, questo lo possono testimoniare tutti, l’abbiamo aperta gratuitamente a centri per anziani, a scuole, facciamo attività educativa. Poi facciamo delle visite guidate che aiutano un pochetto, anche a condividere questo bene con la comunità. E poi chiaramente facciamo eventi, matrimoni come fanno tutti”.

Successivamente, sempre in merito, il medico ha ulteriormente affermato: “Avere sistemato una villa che era in totale abbandono, io penso che sia stato apprezzato. Le faccio un esempio: in Veneto ci sono 4.000 ville costruite dal ‘500 alla fine del ‘700: molte di queste sono abbandonate, perché i proprietari hanno perso l’entusiasmo, l’interesse, costa un sacco di soldi tenerle. Quindi noi siamo in una situazione completamente diversa, per esempio, dai castelli della Loira, che attirano 6 milioni di turisti all’anno e creano un giro d’affari di ritorno incredibile. Le nostre ville sono di fatto molte abbandonate e non agiscono come volano di promozione turistica ed economica”.

Infine, Andrea Crisanti, ha poi concluso il suo intervento parlando del fine vita e specificando: “Io penso che la legge sul fine vita debba essere regolata dal Parlamento perché è una cosa molto importante: [la vita] è il bene più prezioso che abbiamo e, quindi, dobbiamo regolare le pratiche che consentono a una persona, in totale libertà, di porre fine alla propria vita in condizioni eccezionali. Penso che sia un dovere del Parlamento legiferare su questo. Personalmente non credo che le Regioni, sebbene abbiano emesso delle direttive, abbiano poi effettivamente la legittimità per farlo. Non sono un esperto di diritto, ma penso che si abbia qualche dubbio su questo. Penso che la legge sul fine vita debba essere fatta in modo tale che abbia tutte le garanzie per permettere a chi prende questa decisione di avere la totale libertà di coscienza senza nessuna interferenza esterna. Perché, a un certo punto, ci possono essere tutta una serie di attori che hanno interessi contrapposti: penso, per esempio, alle assicurazioni, a un erede. Tutta questa cosa deve essere totalmente spazzata via. Quindi, io sul fine vita potenzialmente sono d’accordo, perché ci sono persone che soffrono tantissimo a causa di queste condizioni, ma è necessario che la legge sia fatta in maniera tale da garantire e verificare la totale libertà e indipendenza, senza influenze esterne di alcun tipo”.