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Sempre più armi in UE, con i nostri soldi

Il piano di riarmo europeo è stato approvato senza che ci sia un piano, insomma, una enorme quantità di soldi da destinare alle armi, non si sa ancora in quale misura divisi nazione per nazione e non si sa ancora in che modo utilizzati.

L’idea è che l’Unione Europea avesse visto in Trump l’ennesimo presidente americano da spennare e adesso si trovi in brache di tela, visto che ha fatto finta di essere un leone e invece è un piccolo gattino. Pure la destra prende le distanze.

La difesa comune europea è da tempo sul piatto, ma anche le singole nazioni non hanno da tempo investito nei loro eserciti, si pensi anche solo alle condizioni drammatiche in cui versano le Forze armate italiane.

Ad ogni modo: le armi sono anche un settore economico e in Italia si producono parecchie cose: Leonardo è una società multinazionale che opera nei settori della difesa, dell’aerospazio e della sicurezza. E’ una delle più grandi industrie della difesa e dello spazio a livello globale ed è stata di recente attenzionata proprio in vista di questo programma.

Beretta è una delle più antiche e prestigiose aziende di armi al mondo, Franchi, Benelli, Tanfoglio, Perazzi, Piotti, Chiappa, Tanfoglio, etc.. è anche da ricordare che diverse aziende producono dei componenti per le armi, per i carri armati, per gli aerei, per le bombe.

Da parte di Matteo Salvini nell’immediato è partita la critica a riguardo della difesa europea, ad oggi le armi si possono acquistare ovunque e senza dei vincoli si rischia di versare soldi e non avere alcun ritorno.

Il via libera dal Parlamento europeo è avvallato da 419 voti a favore, 204 contrari e 46 astenuti, sul Libro Bianco sul futuro della difesa europea. Si tratta del vecchio piano e il piano ReArm Europe, proposto il 4 marzo 2025 dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen. La proposta di Fratelli d’Italia di chiamarlo Defend Europe è stata bocciata, come anche sono state messe a tacere le voci di chi non puntava a questo.

In linea di principio gli investimenti sono sempre ottimi, quando si tratti di avere un tornaconto diretto, un giro di affari, ma in questo frangente il rischio è che non si guadagni nulla e che si gettino al vento i soldi, infatti lo scudo nucleare che ci proteggerà è francese, anche se abbiamo ancora in uso lo scudo NATO, tuttavia quel che conta sapere è che ci sono due posizioni divergenti. Da un lato chi vuol riarmare le singole nazioni, dall’altro chi punta all’Esercito europeo. Voi cosa ne pensate?

MC

Riguardo l'autore

martinacecco

Giornalista e blogger. Collaboro con il web in rosa di Donnissima. Dirigo Secolo Trentino e Liberalcafé. Laureata in Filosofia presso l'Università degli Studi di Trento. Collaboro con un Progetto sperimentale di AI.