Bombolette spray per cercare lo sballo: un preoccupante allarme sociale che interessa anche il Trentino alla pari di altre regioni italiane. Ragazzi anche giovanissimi fanno uso di bombolette spray di aria compressa – quelle utilizzate per pulire tastiere e dispositivi elettronici – per inalare i gas propellenti e ottenere uno sballo. Propano e isobutano, se inalati, possono causare effetti gravi e permanenti, come danni neurologici, polmonari, e nei casi più estremi, la morte.
A portare la questione in Consiglio provinciale è stata la consigliera Lucia Coppola (Alleanza Verdi e Sinistra), con l’interrogazione n. 410 dal titolo eloquente: «Droghe pericolose ma facilmente reperibili: che fare?». Nel testo si sottolinea come l’uso di bombolette spray a scopo ricreativo sia in crescita tra i minorenni, che le acquistano in ferramenta senza rischiare sanzioni penali, approfittando di una zona grigia normativa. La Consigliera Coppola ha denunciato casi di ragazzi trentini che hanno ammesso l’uso di questi spray e richiama l’attenzione anche su un nuovo integratore inalabile, commercializzato legalmente ma oggetto di polemiche in Francia, dove si valuta il divieto.
«Mi chiedo – scrive la consigliera Coppola – se siamo in grado di fronteggiare queste “risposte” che i ragazzi danno al loro disagio, creando momenti di confronto e approfondimento dentro e fuori la scuola, ed essere nel contempo un sostegno efficace alle famiglie».
La risposta della Giunta: SerD attivo dal 2016 sul tema inalanti
A rispondere è stato l’assessore Mario Tonina, il quale ha confermato che il fenomeno dell’inalazione di spray per computer è ben noto ai servizi territoriali della Provincia Autonoma di Trento. Dal 2016 l’Unità operativa dipendenze (SerD) ha avviato un’attività di monitoraggio e studio dopo il caso di una ragazza che aveva riferito proprio l’uso improprio di uno spray. Più recentemente, anche un ragazzo si è rivolto al SerD, dove ha ricevuto counselling e il supporto per un ricovero presso una struttura specializzata, con successivo accompagnamento verso un inserimento comunitario.
Tonina ha evidenziato la collaborazione attiva tra il SerD di Trento e le Università di Hertfordshire (dal 2012) e di Trento (dal 2021), che ha portato a numerose ricerche sulle nuove sostanze psicoattive, tra cui l’uso improprio della tropicamide (segnalato già nel 2013) e degli oppioidi sintetici come il fentanyl, per i quali sono stati condotti esami su matrici biologiche degli utenti nel 2018 e nel 2023.
La Giunta ha inoltre sottolineato l’importanza dell’azione preventiva: nel solo anno scolastico 2022-2023 sono state svolte circa 850 ore di interventi di prevenzione nelle scuole secondarie di primo e secondo grado. Le attività si basano sulla promozione delle cosiddette life skills, competenze emotive e cognitive ritenute fondamentali per aiutare i giovani a compiere scelte consapevoli e responsabili, contrastando il rischio di dipendenze.