Come si spiega a qualcuno che si vuole tornare a vivere ma non si sa da dove cominciare?
Vittorio Sgarbi, 71 anni, una vita trascorsa a difendere la bellezza, a portare Caravaggio tra la gente e Pasolini nei luoghi dimenticati, a difendere la libertà dell’individuo in ogni suo aspetto, oggi uno dei più Grandi che ha saputo difendere la Cultura nel nostro Paese e non solo, si ritrova a lottare con se stesso, con un corpo che si fa più fragile, con una mente che chiede silenzio.
L’energia di Vittorio Sgarbi era e deve tornare ad essere visibile a tutti, sempre in cammino, ogni giornata fatta da incontri, conferenze, libri, mostre, interventi accesi, polemiche, provocazioni.
La sua “assenza” oggi pesa, addolora e per un attimo insieme alla mente di Vittorio anche le nostre sembrano fermarsi per tentare di cercare una risposta difficile da trovare.
Chi come me ha avuto l’onore ed il piacere di conoscerlo, di parlarci, di scherzarci, di abbracciare le cause che portava nelle piazze a difesa della libertà e della giustizia sociale, fa fatica ad accettare tutto ciò.
Vittorio Sgarbi è stato ed è ancora voce scomoda, pungente, ma fondamentale.
Senza la presenza di Vittorio è tutto più difficile.
In un tempo in cui tutto si consuma in fretta, e la bellezza viene spesso offesa piuttosto che considerata e protetta, Vittorio è rimasto coerente.
Ha saputo con i suoi discorsi trasmettere a me, a noi , e soprattutto ai giovani, che l’arte è memoria, libertà, identità, bellezza, vita.
Oggi anche il silenzio di Vittorio Sgarbi riesce a fare tanto rumore.
Vittorio torna presto con tutta l’energia che Ti ha sempre contraddistinto, a darmi e darci della “capra” perché oggi quelli che molti consideravano un insulto ma che in realtà era un modo anche per spronarci, ci manca veramente tanto.
Ti voglio bene Vittorio.