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Pfizergate, l’UE costretta a desecretare i messaggi tra Von der Leyen e Pfizer: “Contratti miliardari gestiti via SMS”

Un’ordinanza storica della Corte di giustizia dell’Unione Europea, così come riportato tra l’altro anche dalla BBC, costringe la Commissione UE a fare chiarezza: i messaggi tra Ursula von der Leyen e l’amministratore delegato di Pfizer, Albert Bourla, dovranno essere resi pubblici. Oggetto della comunicazione: l’acquisto di miliardi di euro di vaccini anti-Covid durante la fase più critica della pandemia.

La vicenda, nota come Pfizergate, solleva pesanti interrogativi su trasparenza, correttezza istituzionale e accesso all’informazione. I messaggi, scambiati su canali informali come SMS e WhatsApp, sono stati per mesi al centro di un muro di silenzio. A fare ricorso è stata una giornalista del New York Times, inizialmente esclusa dall’accesso a documenti che riguardavano spese pubbliche su scala continentale.

“Più parti secretate che leggibili”: la denuncia di Paolo Borchia

Tra i più critici su quanto accaduto, l’europarlamentare Paolo Borchia (Lega), che ai microfoni di Radio Cusano ha puntato il dito contro le dinamiche opache della Commissione Europea:

«Stiamo parlando dell’affare più grande della storia delle Big Pharma. Eppure, si è cercato di occultarlo. Non sono un complottista, ma quando ho visto quei contratti, c’erano più parti oscurate che leggibili».

Borchia sottolinea come nemmeno gli eurodeputati abbiano avuto pieno accesso agli atti:

«Quando li ho visionati, ero sorvegliato a vista. Una situazione surreale. Siamo stati tenuti all’oscuro di decisioni cruciali per l’intera Unione».

“Hanno svuotato la democrazia UE”

Il parlamentare leghista va oltre, accusando la Commissione Von der Leyen di allontanare i cittadini dall’idea stessa di Unione Europea:

«Questo modo di fare politica ha stancato le persone. Ci vogliono fuori dai processi decisionali. La cooperazione europea la stanno distruggendo loro, giorno dopo giorno».

Stoccata anche a Merz: “I cittadini vogliono stipendi, non carri armati”

Borchia ha infine commentato le parole del cancelliere tedesco Friedrich Merz sul riarmo:

«Merz dice che la Germania avrà l’esercito più forte del mondo? Io vedo cittadini che chiedono aumenti salariali, non nuove armi. E ricordo che l’ultima volta che la Germania ha avuto l’esercito più potente d’Europa, non è finita bene».

Una questione di fiducia e trasparenza

Il caso Pfizergate rischia ora di diventare un simbolo del distacco tra burocrazia europea e opinione pubblica. L’uso di canali privati per negoziare contratti da miliardi, il rifiuto di rendere pubblici i contenuti, l’opacità nella gestione dell’informazione: tutto ciò mina la fiducia nelle istituzioni.

E mentre la Corte UE ha imposto la trasparenza, il danno politico e reputazionale potrebbe essere già fatto.