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Carburanti: prezzi ancora alti nonostante il recente calo delle quotazioni internazionali

Si è riunita ieri la Commissione di Allerta Rapida sui prezzi istituita presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) in merito ad un tema “caldo” di questi giorni: l’andamento dei prezzi dei carburanti.

Si è riunita ieri la Commissione di Allerta Rapida sui prezzi istituita presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) in merito ad un tema “caldo” di questi giorni: l’andamento dei prezzi dei carburanti.

Come riferisce Federconsumatori, sono stati illustrati i dati sull’andamento del mercato internazionale, che hanno rilevato nel complesso una tendenza al ribasso negli ultimi giorni, dopo i forti rialzi avvenuti alla luce dello scoppio della guerra in Iran.

Ribassi che, purtroppo, secondo quanto rilevato dai centri studi di Adoc, Assoutenti e Federconsumatori (Associazioni presenti alla riunione in rappresentanza del Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti, CNCU), non si percepiscono ancora sul fronte dei prezzi, che invece sono subito scattati all’insù al primo accenno di aumento della quotazione della materia prima.

Nel dettaglio Federconsumatori, attraverso una nota congiunte con le associazioni sopracitate, ha rivelato di aver rilevato i seguenti aumenti:

• Benzina: +6 cent/litro dalla prima settimana di giugno; aumento medio di +3 euro per pieno

• Gasolio: +9,8 cent/litro con aumento medio di circa +4,9 euro per pieno

La nota riferisce inoltre come le associazioni abbiano espresso preoccupazione, in caso di escalation del conflitto e aumento dell’incertezza dei mercati, per gli scenari che si potrebbero determinare per i cittadini, non solo in relazione ai costi dei carburanti, in particolare sulla rete autostradale (dove i carburanti hanno già superato la soglia record di 2,00 euro al litro), ma anche in termini indiretti sui costi dei beni di largo consumo, trasportati in larga parte su gomma.

Riferendo inoltre di non sottovalutare, l’impatto sui costi dei trasporti in vista della stagione turistica, che rischia di compromettere un settore che già risentirà delle difficoltà, dei tagli e delle rinunce delle famiglie (non dimentichiamo i recenti dati della Caritas che hanno drammaticamente rilevato come il 23,5% dei loro assistiti risultino in condizioni di povertà pur lavorando).

“Alla luce di tali andamenti e dei rischi illustrati, abbiamo avanzato alcune proposte, nel quadro di una ridefinizione strutturale del settore, che faccia chiarezza sull’andamento e sulle dinamiche di determinazione (definite “torbide” dalla stessa Autorità Antitrust) del Platts (la principale base di riferimento per la determinazione dei prezzi all’ingrosso dei carburanti), promuovendo anche un controllo pubblico e la partecipazione di autorità indipendenti nei meccanismi di reporting utilizzati” hanno riferito ancora Adoc, Assoutenti e Federconsumatori .

Secondo le associazioni quindi, diventa necessario e urgente fare chiarezza in questo settore chiave dell’economia.

Per questo hanno riferito di aver avanzato alcune proposte operative che, secondo loro, possono (e devono) essere attuate il prima possibile:

Potenziamento dell’attività di verifica e sanzione di pratiche speculative, in collaborazione con Guardia di Finanza e Antitrust.

Sviluppo, con la collaborazione delle Associazioni dei Consumatori, di piattaforme interattive per informare in tempo reale i cittadini su prezzi medi e sull’andamento dei mercati.

• Operare, attraverso un’azione concordata a livello europeo, lo scorporo delle accise dall’applicazione dell’IVA sui carburanti: da tempo sottolineiamo quanto sia insopportabile e iniqua l’imposizione di una tassa su un’altra tassa.