Home » ALEMANNO DICE BASTA ALLE FOLLIE CHE DIVIDONO LA DESTRA
Politica

ALEMANNO DICE BASTA ALLE FOLLIE CHE DIVIDONO LA DESTRA

“Dio fa impazzire coloro che vuole perdere”. È così che inizia il post scritto da Gianni Alemanno sul suo sito internet , post che lancia, nell’etere e nel reale, la sua visione sul futuro della destra in Italia. Verrà deciso domani e l’esponente storico della Destra sociale ribadisce la sua visione in merito all’uso del patrimonio della Fondazione Alleanza Nazionale, nata nel 2009 come causa della nascita del PdL, che dovrà: “aiutare economicamente tutti i familiari dei nostri caduti e tutte le vittime delle disgrazie che colpiscono questo Paese. – continua – Ma i nostri ragazzi sono morti per difendere degli ideali che abbiamo il dovere di portare avanti e di non disperdere nel nulla.  In ogni caso, per favore, secondo un vecchio stile che c’eravamo sempre dati nel passato, non strumentalizziamo il ricordo di quei ragazzi per sostenere questa o quella tesi politica.”

L’affermazione nasce a seguito delle dure contestazioni giunte da parte di alcuni esponenti di Alleanza Nazionale che avevano criticato la gestione di questa; la critica nasce anche per via dell’impossibilità di alcuni di loro di essere soci all’interno della Fondazione. Gianni Alemanno ha comunque garantito a nome suo, e di conseguenza anche a nome della sua corrente, che “La scelta che dobbiamo compiere è puramente politica e ci sono tutti gli strumenti – dal Cda, al Collegio dei Revisori, alle leggi dello Stato particolarmente severe in questa materie – per garantire un comportamento corretto e trasparente su ogni adempimento”. Infatti lo scopo della riunione del 14 dicembre è quello di focalizzare le forza verso la rinascita di un soggetto unitario di destra e il patrimonio della Fondazione è essenziale  per ridar vita a una ideologia messa in soffitta per troppi anni.

La sfida non è indubbiamente facile. Alemanno e i suoi uomini dovranno orientare le loro scelte politiche verso un movimento che guardi più alla destra che non al centro.