“Non partecipate all’adunata nazionale del 2018 a Trento, per rispetto dei vostri padri che cento anni fa hanno combattuto e sono morti per difendere questa terra che è ancora la vostra. Nel 2018 non c’è niente da celebrare, nè tanto meno da festeggiare”.
Queste le parole impresse sullo striscione nella foto condivisa sul suo profilo Facebook da Giuseppe Corona, coinvolto assieme al comandante uscente (e non riconfermato) degli Schützen, Paolo Dalprà, nel “caso Baratter”: quest’ultimo recentemente oggetto di polemiche per la vicenda del patto elettorale proprio con gli Schützen, nell’ accordo che, secondo il giudice, rientrava nell’ambito della corruzione elettorale (sentenza che l’aveva indotto prima al volontariato sociale, poi all’ auto-sospensione dal gruppo consiliare del Patt di cui ne era capogruppo).
Ora a spaccarsi sono gli Schützen: i voti per la riconferma del comandante Dalprà non sono arrivati. “Nessuno, ancora ad oggi, sa se Paolo Dalprà sia effettivamente stato eletto dall’assemblea generale della Federazione delle Compagnie degli Schützen del Welschtirol” che ieri si è tenuta al Teatro San Marco.
Un vero e proprio giallo sul voto a Paolo Dalprà: all’assemblea generale delle Compagnie del Welschtirol l’ex comandante era infatti l’unico candidato. Su 119 elettori presenti, solamente in 59 lo hanno sostenuto: una maggioranza risicata a testimonianza di una situazione quasi grottesca e paradossale, dal quale in molti sembrano volersene distaccare prendendo le dovute distanze.
Il dissenso espresso attraverso le tante schede bianche infatti è stato netto: ben 41, senza considerare quelle nulle (se ne contano 19). “La metà più uno non l’ha voluto riconfermare”, hanno spiegato alcuni tra i presenti. Ma c’è chi ancora fa finta di nulla.
Dopotutto dopo la sentenza di condanna per corruzione elettorale, nel “caso Baratter”, vicenda a cui recentemente si sono interessante anche “Le Iene” (presenti anche nella serata di ieri al Teatro San Marco, sempre sui passi del consigliere Baratter) ci si sarebbe aspettati una dura presa di posizione da parte del Governatore Guido Rossi.
Cosa che però, a detta di diverse fazioni politiche dell’opposizione non è infine arrivata, anzi. Le ultime dichiarazioni, avanzate proprio dai Consiglieri provinciali Filippo Degasperi e dal deputato Riccardo Fraccaro, parlavano di una maggioranza (quella del Patt) pronta addirittura a sostenere fino alla fine l’indagato Baratter: “una scelta scandalosa: per il presidente Rossi e la sua maggioranza il salvataggio di una poltrona viene prime delle istituzioni“, come riportato in una nota stampa ufficiale del 24 febbraio scorso.
E nella foto postata su Facebook, nella giornata odierna, da Giuseppe Corona, il rinnovato messaggio lanciato contro l’adunata del corpo degli alpini, che si terrà nel 2018 a Trento, si fa ancora più marcato.
D’altronde, già il 13 febbraio scorso, era stato lo stesso Governatore Ugo Rossi a dichiarare che “il 2018 coincideva con il centenario di un atto di conquista di stampo imperialistico“, e pertanto, “l’adunata in Trentino Alto Adige non si può fare“. Uno scontro, anche ideologico, tra alpini e secessionisti sudtirolesi circa la candidatura di Trento come sede dell’adunata 2018, che dura da diverso tempo. E, nonostante le ultime vicende e implicazioni giudiziarie, la vicenda non sembra essersi ancora placata.
Giuseppe Papalia