Il 20 maggio è la data che segnerà l’inizio delle norme previste dalla Tpd. Una direttiva europea che rivoluzionerà in parte il mondo della sigaretta elettronica. Per quanto riguarda i liquidi a partire dal 20 il contenuto di nicotina non dovrà superare il limite massimo di 20 mg/ml e il volume dei contenitori di liquidi di ricarica non sia superiore ai 10 ml.
La normativa sarà applicata anche nei confronti delle basi neutre. È inoltre previsto il divieto di acquisti transfrontalieri: non sarà possibile acquistare dall’estero prodotti esenti da tassazione, o con caratteristiche difformi da quanto prescritto nella Tpd. È da ricordare che in Italia, i liquidi contenenti nicotina sono sottoposti ad un ulteriore tassa di 3,85 euro ogni 10 ml.
Ad essere avvantaggiati dalla TPD sono coloro che ormai svagano con concentrazioni di nicotina bassa. Nel loro caso sarà sufficienti diluire in una base da 250 ml o da un litro il contenuto di nicotina richiesto per i propri consumi. Discorso diverso invece riguarderà il consumatore alle prime armi, il quale non è abituato alla creazione di liquidi da basi neutre. Discorso più complesso riguarda coloro che non vogliono abbandonare la nicotina: nel loro caso vi sarà un continuo esborso in denaro che potrebbe portarli anche a fumare le sigarette tradizionali di nuovo.
I produttori si stanno anche organizzando per fornire soluzioni “mix” in grandi formati, come i Liquidi Americani Mix Series, ma anche ad esempio Eliquid France con i suoi nuovi formati.
Al contempo le confezioni unitarie di sigarette elettroniche e di contenitori di liquido di ricarica sono corredate di un foglietto con: istruzioni per l’uso e la conservazione del prodotto, compreso il riferimento al fatto che l’uso del prodotto è sconsigliato ai giovani e ai non fumatori; controindicazioni; avvertenze per specifici gruppi a rischio; informazioni su eventuali effetti nocivi; capacità di indurre dipendenza e tossicità; recapito del fabbricante o importatore e di una persona giuridica o fisica di contatto all’interno dell’UE.
Michele Soliani