Domenica notte: un’intera città addormentata e strade vuote, ma nelle sedi dei partiti le luci sono accese. Nel quartier generale della Lega Nord in Piazza Italia sono da poco scoccate le 11. Lì sono presenti Gianni Festini Brosa, Consigliere comunale da Lega Nord a Trento, Diego Binelli, candidato capolista per Salvini in regione, e alcuni militanti.
E’ un’attesa febbrile e la persona più coinvolta dal momento storico è la candidata alla Camera Giulia Zanotelli . Non si ancora che la maggioranza degli abitanti di Trento, Val di Non, Val di Sole e Rotaliana hanno deciso di dare fiducia a una giovane mamma, sposatissima con il suo Marco, ma sopratutto da sempre militante nelle fila della Lega. Chiama casa, sente se tutto va bene e cerca di non pensare ai primi risultati. Del resto sono ancora solo le 11 e solo dopo qualche ora si lascerà andare all’emozione di essere diventata l’Onorevole Zanotelli della Lega.
Nella sede del carroccio iniziano a circolare delle indiscrezioni verso mezzanotte, si pronunciano quattro semplici parole “de Bertoldi sta vincendo”. De Bertoldi è il candidato del centrodestra in quota Fratelli d’Italia, sino a pochi giorni prima era dato da tutti in svantaggio su Panizza, il super favorito Segretario del PATT, ma in quella notte gli scrutatori leggono i voti e scandiscono solo il nome del commercialista.
“Se de Bertoldi continua così, qui si stravince” mormora emozionato Gianni Festini Brosa che accenna un sorriso.
Il centro della politica in Trentino non è ancora la sede della Lega nord, è quella di Fratelli d’Italia. A passaggio Zippel Andrea de Bertoldi è in attesa assieme a Marika Poletti e a un gruppo di militanti. I due stanno già guardando oltre, non si aspettano di essere nella serata che li consacrerà nella storia della politica della Destra italiana. De Bertoldi e Poletti sono infatti riusciti a sconfiggere Golia. Le somiglianze con la Bibbia sono evidenti, ma anche con il mito di Re Artù.
E’ mezzanotte e ancora nessuno sa in sede quanto è avvenuto. De Bertoldi solleva gli animi dei militanti, continua a elaborare piani per i prossimi mesi; Poletti, invece, si muove continuamente dallo sala computer all’area stampa cercando di sapere risultati. Si mangia nella sede di Fratelli d’Italia, canederli e goulash: è del resto anche questa politica, un momento conviviale e di amicizia.
A un certo punto il telefono squilla e quella chiamata sta letteralmente cambiando la politica trentina: a Gardolo de Bertoldi ha vinto contro Panizza. Ne segue un’altra e si sente in sede una semplice frase pronunciata da alcuni militanti: “De Bertoldi ha messo ko Panizza a Cles” (Cles è il fortino elettorale del PATT, del centrosinistra autonomista n.d.r.). Iniziano a susseguirsi tutta una serie di chiamate che continuano a dare l’esponente di Fratelli d’Italia in vantaggio. Poletti inizia a sorridere, ma si trattiene, e dice soddisfatta: “Dicevano tutti che era il candidato debole e invece”. In sede intanto si cerca di mantenere la calma, ma è impossibile di fronte ai continui dati positivi che arrivano.
Continuano ad arrivare le chiamate intanto a de Bertoldi e nel suo sguardo si può presupporre di vedere quello che Davide ebbe quando sconfisse Golia. Un’analogia non scelta a caso, perché lui Golia lo aveva sfidato per tutta la campagna elettorale a viso aperto. Dalla sua bocca escono anche altre parole: “Alle elezioni provinciali dobbiamo vincere noi!”. Quel “dobbiamo vincere” suona come un ordine, suona come un parola che attraversa le vallate trentine proprio in occasione dei 100 anni di Trento italiana.
L’occasione per far sognare un elettorato di destra che in questi decenni ha sofferto il fatto di essere una minoranza. E’ ormai entrato nella storia, è diventato Davide o Re Artù: a voi la scelta.