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Pensieri in Libertà

Il Post femminismo è misoginia

Quella del (post)femminismo è una velenosa farsa propagandistica, inscenata da antifascisti e progressisti, tutta tesa al rimbambimento del genere femminile occidentale che, come se non bastasse, è ogni giorno sottoposto al lavaggio del cervello aggressivo propinato da media, politica, società “civile”, stili di vita consumistici che riducono la donna ad un mero strumento passivo del grande capitale.

La donna è schiava, per davvero, di questa mentalità tutta fondata su edonismo e materialismo, e mentre i tirapiedi del sistema mettono sotto processo, come arma di distrazione di massa, il patriarcato e il tradizionalismo (ormai irrilevanti nell’Europa occidentale) il gentil sesso si lascia abbindolare dalla canea mediatica, a scoppio ritardato, delle miliardarie di Hollywood e dagli isterismi post-sessantottini.

Siamo di fronte alle stesse sceneggiate antifasciste: demonizzare il fascismo senza che questo sia presente, e così demonizzare la società patriarcale come se la donna fosse un cittadino di serie B. Per non parlare, poi, della fantomatica omofobia: non mi sembra che gli omosessuali in Italia siano alla stregua di paria.


La verità è che le femministe si scandalizzano se un identitario usa espressioni normalissime, quasi banali oserei dire, come “nostre donne” o “sesso debole” gridando al complotto maschilista, ma al contempo si lasciano gabbare come boccalone dalla dittatura del consumismo e del libero mercato, del relativismo, che vuole non donne libere ma femminucce capricciose, instabili, frivole, vuote, prostrate di fronte alle mode (e dunque al dio denaro), schiave delle tendenze edonistiche, affinché si tramutino in kamikaze che si scaglino contro la patria, uccidendo sé stesse e la loro più intima essenza.

Ma chi vogliono prendere in giro i progressisti? Ama le donne chi difende l’ordine naturale delle cose, che le vuole non inferiori bensì complementari all’uomo, essendo diverse, basilari per edificare una società sana, forte, solidale, patriottica.

L’odio è tutto di chi, invece, coltiva la vera misoginia che è quella che riempie di spazzatura sinistrorsa il cervello femmineo, snaturando l’anima della donna e trasformandola in un attentatore suicida che vada contro il maschio, il padre, il marito, il fratello, il figlio. Demonizzano il genere maschile, le poverine lib-dem, e così facendo non si accorgono del burqa invisibile, e proprio per questo ancor più opprimente, che l’adesione alla mentalità americana gli ha gettato sulle spalle.