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Eurozona

“Arrangiatevi!”: Ecco il vero volto dell’Europa

L’Europa: quella che ci avevano illuso, che ci avevano raccontato; quella che forse gli stessi fondatori avevano immaginato non è questa. Ci avevamo creduto un po’ tutti, ammettiamolo. Crollato il grande sogno di un Europa dall’Atlantico agli Urali sepolto sotto le macerie di un immane conflitto, c’eravamo illusi che se ne potesse costruire una partendo dalla Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio o dal Mercato Comune. Errore. 

Una grande costruzione politica non può basarsi solo su ragioni economiche. 
“Con usura nessuno ha una solida casa / di pietra squadrata e liscia/…” scriveva Ezra Pound, uno dei più grandi poeti. 
Ed è vero. Basata solo su rapporti economici, unita dall’Euro, dominata dalle banche, avulsa dai popoli, tenuta insieme da lacci burocratici l’Europa non può reggersi. L’interesse, il ricatto economico non poteva coprire all’infinito la realtà di una costruzione di cartone, non di “pietra squadrata”.

E a farlo capire a tutti gli italiani c’ha pensato il coronavirus.
E’ bastata un’epidemia, non la peste, ma una specie di influenza più cattiva arrivata dalla Cina, per sbattere in faccia tutti la realtà. 
Arrangiatevi! Anzi, restate a casa vostra e non venite a infettarci: questo l’atteggiamento dell’Europa. Come del resto avevano fatto con gli sbarchi degli africani. Anche lì l’Europa c’aveva detto, e senza neanche tanti giri di parole, arrangiatevi.

Questo il comportamento dell’Ue di fronte alla difficoltà di un paese membro. 
L’Europa, onnipresente con le sue direttive nella vita quotidiana di ciascuno, che ci rompe i coglioni con la privacy, che mette il naso nel bilancio dello Stato e pone limiti finanche alla spesa dei più piccoli comuni su un fatto che mette in pericolo la salute è totalmente assente. 
Cosa possiamo aspettarci da un’Europa così?

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