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Politica locale

Il coronavirus impantana la macchina elettorale di Ianeselli

Il Coronavirus stravolge la campagna elettorale per le comunali a Trento e soprattutto per colui che per primo aveva avviato quella “giocosa macchina da guerra”, tanto per citare Achille Ochetto. La campagna elettorale di Ianeselli era all’insegna della solidarietà, della lotta a quello che – a parere di alcuni – viene identificato come “Fugattismo”, ma nei fatti con il Coronavirus tutto si è fermato anche a danno dello stesso Ianeselli.

Lo sa bene anche lui, che è rimasto piantato nella polemica dei cinesi, ovvero nell’accusare implicitamente alcuni trentini di razzismo nei confronti di una comunità che non ha subito alcun danno o discriminazione, per non parlare dell’organizzazione di incontri sul territorio che poi sono stati platealmente rinviati. Una campagna partita in grande stile, basandosi sul concetto di “gioiosa macchina da guerra”, ma che nei fatti sembra essersi fermata nella fangosa steppa dell’isolamento.

Così lo stesso Ianeselli dimostra la sua debolezza, il suo “tutto e subito” giocato con classici clichés per non mostrare eventuali criticità immediate agli elettori. Una scelta che non è andata a buon fine e ciò si sta dimostrando anche nella possibilità – remota ma non del tutto impossibile – che alla fine non sia lui lo sfidante alle elezioni che si terranno il prossimo autunno, ma un’altra persona. In questo contesto di difficoltà, Franco non può far altro che continuare con il suo storytelling, mostrando a tutti il nuovo arrivo in casa sua, nei fatti un atto alla ricerca di consensi.

Auguri alla sua famiglia. Tuttavia questo tipo di immagini fanno ragionare i più attenti in merito all’utilità di questa comunicazione che sembra fare il verso a più note pubblicità di biscotti e merendine. Pubblicità fuori luogo oggi.

Raimondo Frau