Da qualche giorno è possibile effettuare la propria iscrizione per la Fase 2 del Bonus mobilità, iniziativa del Ministero dell’Ambiente e consistente in una serie di sconti e vantaggi economici su acquisti o interventi che vadano a ridurre inquinamento e traffico convertendo il proprio mezzo di trasporto in uno più “green”.
Il Bonus mobilità si può sostanzialmente quantificare in un contributo di massimo 500 euro sull’acquisto di biciclette, monopattini, segway e qualsiasi veicolo di mobilità personale a propulsione elettrica, oltre a incentivi per l’utilizzo di servizi di mobilità condivisa.
Il bonus viene erogato in due distinte modalità: una, iniziata già a maggio e che terminerà il 31 dicembre 2020, vede un rimborso pari al 60% di una spesa già sostenuta, con un rimborso massimo di 500 euro; la seconda fase, iniziata il 9 novembre con l’apertura della pre-registrazione alla piattaforma del Bonus, vede invece la possibilità per gli aventi diritto di effettuare l’acquisto del prodotto pagando solo il 40% del prezzo originale, con il restante 60% e massimo 500 euro a carico del Ministero che finiranno direttamente nelle tasche dei rivenditori.
Una delle domande più frequenti rivolte al Ministero riguardo questo bonus riguarda gli aventi diritto: hanno infatti diritto al “maxi-sconto” tutti i maggiorenni che abbiano la residenza nei capoluoghi di Regione, nei capoluoghi di Provincia, nei Comuni con più di 50.000 abitanti o nei Comuni facenti parte delle Città Metropolitane, ovvero gli enti che hanno sostituito le Province di Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Reggio Calabria, Palermo, Messina, Catania e Cagliari.
Ma quindi quanti sono gli aventi diritto effettivi? Analizzando la popolazione dei comuni che danno diritto allo status di potenziali percettori del Bonus Mobilità, si possono osservare nette differenze nella percentuale di aventi diritto tra le varie regioni. A vincere la classifica è infatti il Lazio, dove la popolazione concentrata nella Città Metropolitana di Roma e nei comuni di Aprilia, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo ammonta a circa l’80% della popolazione attuale regionale. Ovviamente poi si deve tenere conto della deviazione statistica costituita da minorenni e domiciliati, ma di fatto le città che si vedono coinvolte nel Bonus Mobilità nel Lazio ospitano più di 4 milioni e mezzo di persone.
Al secondo posto di questa classifica c’è la Sicilia, che oltre ai comuni di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Gela, Marsala, Mazara del Vallo, Modica, Ragusa, Siracusa, Trapani e Vittoria vede coinvolti tutti i comuni – ben 248! – delle città metropolitane di Catania, Messina e Palermo. La regione insulare vede dunque coinvolti più del 75% dei suoi abitanti in questo speciale bonus, senza però avere la mole di traffico che invece orbita attorno alla Capitale.
Terzo posto per la Liguria (72% degli abitanti in Città compatibili con il Bonus Mobilità), seguita dal Piemonte (62%), dalla Campania (61%), dalla Puglia (56%), dalla Toscana (55%) e dall’Emilia-Romagna (54%). Le restanti 12 regioni vedono meno di metà della propria popolazione ad avere diritto al Bonus, con alcune regioni che invece avrebbero potuto migliorare significativamente i propri tassi di traffico e inquinamento.
Basti pensare alla Lombardia e al Veneto, due grandi regioni del Nord Italia dove però lo status di aventi diritto spetterebbe solo al 43% dei lombardi e al 32% dei veneti, senza considerare che grandi città come Verona e Padova vedono solo i propri residenti coinvolti dal bonus, visto che non sono Città Metropolitane e non hanno nelle proprie province altri comuni che superano la soglia dei 50.000 abitanti.
Il record di minor numero di aventi diritto totali e di comuni coinvolti spetta alla Valle d’Aosta, dove gli unici interessati dal bonus sono i 34.110 abitanti del capoluogo, che rappresenta comunque il 27% dell’intera popolazione regionale. C’è però chi ha ancora meno diritto dei valdostani, se si parla di aventi diritto in percentuale sull’intera popolazione.
Abruzzo e Marche vedono solo un cittadino su quattro rispettare i criteri per l’accesso al Bonus Mobilità, mentre il “podio degli esclusi” spetta a Molise, Basilicata e Trentino-Alto Adige. Per tutte queste tre regioni, gli aventi diritto sono solo i residenti nei due capoluoghi di provincia, Campobasso-Isernia per i molisani, Potenza-Matera per i lucani, Trento e Bolzano per trentini e altoatesini.
La regione con meno abitanti aventi diritto al Bonus in proporzione alla popolazione è proprio il Trentino-Alto Adige, con appena il 20% di cittadini coinvolti. Restano infatti esclusi tutti i grandi centri della regione all’infuori di Trento e Bolzano, estromessi dai criteri introdotti che sono andati così a premiare principalmente le grandi aree urbane delle grandi città del Centro-Sud – con le due eccezioni di Torino e Genova – e la Regione Sicilia che si è fatta riconoscere in passato ben tre Città Metropolitane.
Di seguito, la tabella ordinata per la percentuale di aventi diritto sul totale della popolazione.
Aventi diritto (inclusi minorenni e non residenti) | % | |
Lazio | 4687362 | 80,16901 |
Sicilia | 3775208 | 76,29713 |
Liguria | 1115365 | 72,6903 |
Piemonte | 2710130 | 62,60395 |
Campania | 3549885 | 61,52195 |
Puglia | 2257965 | 56,54378 |
Toscana | 2064676 | 55,66456 |
Emilia-Romagna | 2440923 | 54,78924 |
Calabria | 934972 | 48,81045 |
Sardegna | 713199 | 43,91035 |
Lombardia | 4403493 | 43,7681 |
Umbria | 335563 | 38,23221 |
Veneto | 1604932 | 32,79335 |
Friuli-Venezia Giulia | 388282 | 32,14473 |
Valle d’Aosta | 34110 | 27,29499 |
Abruzzo | 347411 | 26,7011 |
Marche | 380179 | 25,14997 |
Molise | 70613 | 23,52857 |
Basilicata | 127173 | 22,95185 |
Trentino-Alto Adige | 225130 | 20,95277 |
Riccardo Ficara Pigini