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Editoriali

Il lockdown natalizio non è servito a nulla

Inutile girarci intorno: in occasione di queste vacanze natalizie si è persa un’importante occasione per abbattere la diffusione di Covid-19 e per assicurare circa 40 giorni di relativa calma, il tutto senza danneggiare – oltre quanto già fatto – l’economia nazionale. Dobbiamo infatti ricordare che bar, ristoranti e le località turistiche invernali sono rimaste chiuse.

Il governo su cui pende la responsabilità di dare norme e leggi, assieme al parlamento, ha cercato di evitare la linea dura al fine di non fare eccessivamente crescere il malcontento popolare. Nei fatti s’è voluto dare libertà, ma senza soddisfare nessuno.

È stata elaborata una soluzione in cui la gente poteva fare, ma al contempo non poteva fare: nei fatti un nulla di fatto che non ha giovato a nessuno. Un bizantinismo creato per tutelare lo stato democratico liberale, una decisione che non ha risolto nulla. Si sono vietati gli spostamenti fuori regione per evitare di incontrare amici e parenti, ma al contempo si è data la possibilità di andarli a trovare a patto di rimanere in un posto per un periodo di tempo prolungato o si è data la possibilità di incontrare tutti coloro che si conosce nella stessa città, o in città vicine.

Lo si è visto in questi giorni dove da una parte ci sono state persone che hanno rispettato in modo ligio le regole, nei fatti rinchiudendosi in casa e utilizzando l’isolamento come arma per sconfiggere il virus, ma al contempo si è assistito a tante scene di persone che hanno continuato a festeggiare con amici e parenti come se nulla stesse succedendo: hanno organizzato feste e party con la sicurezza che l’unico rischio è quello relativo a una sanzione di 400 euro. Per molte persone una cifra alta di soldi, ma certamente non per chi ritiene tale somma poco influente per arrivare a fine mese.

Tutte queste occasioni di incontro sociale aiuteranno sicuramente la propagazione del virus. A pagare le conseguenze l’economia e c’è il rischio, in occasione di questa mancata opportunità di isolare il vaccino virus, di subire gli effetti di una seconda ondata ancora più forte. Terza ondata è un termine un po’ inadatto dato che la seconda ondata mai è finita.

I vaccini non danno ancora quella sicurezza sufficiente per poter affermare di essere fuori dalle epidemia. Si poteva, per esempio, imporre un lockdown rigido, tipo quello che hanno imposto a Pasqua e hanno garantito Comunque tre mesi di relativa calma, calma certamente aiutata anche dalla presenza del fattore estate, ma suffragata dal divieto di assembramenti e di feste che sono mancate in periodo Pasquale.

Nei fatti un’occasione sprecata, speriamo di non pagarne conseguenze troppo pesanti.