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Cultura

Sentirsi più forti, liberarsi di un peso, disprezzare: molti lo dicono sputando a terra, ma a Trento è vietato

Vi è mai capitato di essere in strada e di vedere qualcuno che, incurante del fatto di essere sul pubblico marciapiede, sputacchia per terra? Sono quasi sempre uomini e raramente sono donne, tuttavia non importa il sesso, in questi casi, perché avere poca educazione non è gradito nemmeno nell’uomo che “non deve chiedere mai”. Da qualche tempo, forse a causa del fatto di essere stati per mesi rinchiusi allo stato brado nelle nostre case, isolati dalla civiltà, il fenomeno dei “lama” bipedi è aumentato odiosamente.

Dovremmo pensare che, le  nostre scarpe, spesso, le teniamo anche in casa, in ambienti dove gli animali domestici camminano con le loro zampette, nonché dove appoggiamo le nostre cose: fa piuttosto schifo il concetto di portare parte di catarro altrui nella propria casa attraverso le suole delle scarpe, magari nuove. Magari a voi non fa schifo, ma a qualcuno potrebbe non piacere.

Insomma, è assolutamente necessario imitare lama e calciatori, oppure esistono alternative? Perché taluni esseri sputacchiano a terra?

Più facile rispondere alla prima domanda: no, non è necessario sputare a terra perché – se proprio si ha una sorta di post tisi – basta portare con sé un fazzolettone. E sistemarsi le cose da soli.

Più difficile rispondere alla seconda domanda: secondo gli esperti (psicologi, antropologi e tutte queste persone che studiano i cervelli, il comportamento umano e le diverse abitudini culturali) sputare a terra, al di là del gesto di un malato con catarro, significa senza dubbio o aggressività, quindi una sorta di dominanza, o liberazione da qualche ansia, o manifestazione di disprezzo. Una serie di cosette non da poco, visto e considerato che si manifestano facendo questi gesti inconsulti.

Talune culture tuttavia ritengono che sia un fatto molto positivo lo sputare a terra. Si usa quando si sniffa tabacco in compagnia. Molti cinesi e molti africani raccontano che è una sorta di tradizione. In Italia – al contrario – si sputa come antidoto al malocchio, oppure come distanziamento mafioso, da cui il detto “lo sputo”, una sorta di ripudio.

Facendo due conti senza l’oste i motivi per cui le persone sputano sono legati a qualche disagio, psicologico o fisico, mal gestito, tranne che in un caso: lo sputo in compagnia, tra giovani. Spesso i giovani lo fanno per imitazione: imitano cantanti, calciatori, sportivi, i quali usano riempirsi la bocca di acqua e sputarla, durante le pause nelle gare, oppure tra una esibizione e l’altra, oppure usano sputare semplicemente della saliva.

Bene: iniziate a entrare nell’ottica che questa cosa non si deve fare. Da una parte è davvero un gesto incivile, dall’altra ben 10 anni orsono, a Trento, è stato inserito nel regolamento comunale anche il divieto di sputare a terra in strada e sui marciapiedi, per cui si rischia la denuncia e la multa, come in molte altre città italiane. Trento, per onestà intellettuale, va messa come apripista; è stata la prima a introdurre questa regola, insieme al divieto di sdraiarsi a terra o di buttare le chewing gum fuori dai cestini.

Probabilmente tutti i derelitti che ogni giorno sputazzano per strada in quel di Trento non lo sanno, non hanno letto il Regolamento del comune, oppure sono semplicemente incivili. #sapevatelo

Il Regolamento relativo alle Norme di convivenza infatti dice che sputare sulle strade e loro pertinenze e su aree a pubblico transito è vietato. Chi viola le disposizioni dell’art. 85 comma 1 lett. g) e q) è soggetto alla sanzione amministrativa.

Quindi non fatelo, visto che oggi come oggi tutti hanno uno smartphone e registrare un video inviandolo alla Polizia municipale comporta solo 30 secondi di lavoro. E vuoi mettere la soddisfazione!

Martina Cecco

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Riguardo l'autore

martinacecco

Giornalista e blogger. Collaboro con il web in rosa di Donnissima. Dirigo Secolo Trentino e Liberalcafé. Laureata in Filosofia presso l'Università degli Studi di Trento. Collaboro con un Progetto sperimentale di AI.