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Cultura

Klimt e l’arte italiana, fino al 27 agosto al MART

Eccezionalmente prorogata fino al 27 agosto prossimo venturo, al MART di Rovereto: dove sono riuniti i due capolavori “italiani” di Gustav Klimt, “Giuditta II” e “Le tre età della donna”. Appartenenti a due tra le maggiori collezioni pubbliche, testimoniano il passaggio e l’eredità spirituale del maestro viennese in Italia e costituiscono il perno attorno al quale si sviluppa “Klimt e l’arte italiana”.

Quanto è stato reiterpretato, copiato e assorbito KLIM, in Italia? Quali sono le opere che sono penetrate nel profondo dell’immaginario collettivo, tanto da uscire dalle mani di pittori, disegnatori e scultori italiani?

Il percorso che troviamo esposto vuole riscrivere una delle visioni, quella italiana, di un periodo che troppo spesso viene semplicficato con la parola “avanguardie” ma che – in realtà – descrive precisi tratti di un’epoca, di uno stile e di un padre fondatore, appunto, Klimt.

Attraverso circa 200 opere, la mostra analizza l’influenza di Klimt su grandi artisti del primo novecento, tra cui Felice Casorati, Adolfo Wildt, Vittorio Zecchin, Luigi Bonazza, ma specialmente lascia intendere che molto dell’artigianato veneziano è stato a sua volta protagonista di un segno, il colore, che con questa tradizione chiude un cerchio che affonda le radici in Bisanzio.

Non è così ovvio arrivare da Venezia a Klimt e da Klimt a Venezia, perché – nella storia – le idee si ritrovano anche a distanza di secoli.

L’opera di un artista diventa un modello iconico nel momento in cui il suo segno permane nel tempo, anche lontano dal suo nome. Questo lo possiamo certamente dire. Ma altrettanto non possiamo non vedere quando il segno si sia affermato anche in Italia, dove il terreno era fertile per accoglierlo e per rilanciarlo in chiave diversa. Mostra curata da Beatrice Avanzi da un’idea di Vittorio Sgarbi.

Martina Cecco

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Riguardo l'autore

martinacecco

Giornalista e blogger. Collaboro con il web in rosa di Donnissima. Dirigo Secolo Trentino e Liberalcafé. Laureata in Filosofia presso l'Università degli Studi di Trento. Collaboro con un Progetto sperimentale di AI.